SAC Service Srl |
Piano Triennale Anticorruzione e Trasparenza 2024-2026 – SAC Service S.r.l.
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PARTE PRIMA
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1. PREMESSA:
Con l’approvazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2024-2026, che segue il Piano precedente, la Società ha inteso migliorare il sistema organico di azioni ampliando le misure specificatamente concepite per la prevenzione del rischio corruttivo aggiornandolo alla stregua delle novità legislative del 2023. La SAC SERVICE- Società partecipata al 100% della SAC SPA – ha sempre posto particolare attenzione al contrasto del fenomeno corruttivo disciplinando i processi ritenuti più a rischio. L’RPTC, ha predisposto l’aggiornamento del PTPCT 2024-2026 ponendolo all’attenzione dell’Amministratore Unico della Società per l’approvazione ai sensi di quanto previsto dalle leggi in materia. Sulla scorta delle indicazioni contenute nel PNA, il lavoro di analisi organizzativa per l’individuazione delle misure di prevenzione della corruzione è stato concepito come strumento di integrazione tra la riorganizzazione e le politiche societarie aziendali. Come previsto dalla normativa vigente l’adozione del Piano è la diretta conseguenza di quanto già adottato negli anni precedenti alla luce del conseguimento degli obiettivi strategici aziendali. Ai sensi di quanto previsto dalle leggi in materia, la Società SAC Service adotta il presente Piano per il triennio 2024-2026. Le novità normative del 2023 – Codice degli Appalti – Dlgs.36 del 31.03.2023 e del Whistleblowing- Dlgs 24 del 15.3.2023 hanno implementato l’attività formativa da parte del RPTC nel corso del quale ha attivato dei cicli normativi dedicati a tutti i coordinatori e i responsabili della società e delle aree a maggior rischio corruttivo con approfondimento di tematiche settoriali e utilizzo di strumenti ulteriori in virtù del ruolo svolto nella società. L’azienda si è avvalsa del supporto esterno di un esperto in materia, approfondendo delicate tematiche. È stato rinnovato con TIM/PA 33 il contratto per la corretta pubblicazione dei dati in attuazione della normativa per la trasparenza ai sensi del DL.33/2013. L’obiettivo del presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (di seguito “P.T.P.C.T” o il “Piano”) è quello, quindi, di prevenire il fenomeno della corruzione nell’attività amministrativa della SAC Service attraverso l’individuazione, nelle aree maggiormente a rischio, i processi e gli interventi volti a contrastare qualsiasi forma di illegalità ed eventi corruttivi. Con l’espressione “corruzione” ci si riferisce a tutte quelle condotte che costituiscono fenomeni di abuso del proprio ruolo, in cambio di denaro o della promessa di altri vantaggi e che si concretizzano nella produzione di atti contrari ai doveri dell’ufficio, che finiscono per favorire chi altrimenti non avrebbe goduto della posizione di favore. Visto, quindi, il grave danno che la corruzione arreca alla società civile, negli ultimi anni le forme di contrasto si sono evolute, sia nel campo della semplice repressione che in quello, più diffuso, della prevenzione, attuate anche con una sempre più attenta vigilanza verso quelle condotte che, anche quando non si concretizzano in ipotesi di reato, incidono in ogni caso sul buon andamento della amministrazione. Il concetto di corruzione che viene preso a riferimento nel presente documento è quello individuato dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione» (Legge Anticorruzione), e riguarda quelle situazioni in cui, nell’ambito dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono più ampie delle fattispecie previste dagli artt. 318, 319 e 319 ter del Codice Penale, e sono tali da comprendere non solo l’intera gamma dei delitti contro la Pubblica Amministrazione, ma anche gli atti e le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. Il presente documento rappresenta, pertanto, il naturale proseguimento e sviluppo adottato da SAC Service attraverso un sostanziale aggiornamento di tempistiche, contenuti e misure alla luce delle novità legislative intervenute e delle esperienze condivise nella mappatura dei processi e nelle aree di rischio. Ciò posto, Sac Service, ha voluto confermare l’impegno di mantenere uno specifico monitoraggio interno sul fenomeno corruttivo con l’annuale aggiornamento del proprio PTPCT identificando tutti quei comportamenti scorretti o comunque contrari all’interesse generale della Società. Commenti
1.1 Quadro normativo
Il presente Piano è adottato in attuazione delle disposizioni normative, e regolamentari inerenti la materia dell’anticorruzione e trasparenza.
P.Determinazione ANAC n. 241 del 8 marzo 2017 - Linee guida recanti indicazioni sull’attuazione dell’art. 14 del D. Lgs. 33/2013 «Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali», come modificato dall’art. 13 del D. Lgs. 97/2016”; Q.L. 30 novembre 2017, n. 179 “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”. R.Si segnala, inoltre, che la SAC SERVICE, in quanto società a controllo pubblico, è assoggettata alla normativa sopra indicata in funzione dell’applicazione dell’art. 1, comma 2-bis della L. 190/2012 e dell’art. 2-bis comma 2 lett. b) del D.Lgs. 33/2013. S.Delibera n. 1074 del 21 novembre 2018, Approvazione dell’Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione.
V.Dlgs.36 del 31/03/2023 – Codice degli Appalti. W.Dlgs. 24 del 15/3 2023. Commenti
1.2 Premessa e inquadramento Socio ambientale in cui si inserisce la Società.
SAC Service, con sede presso l’Aeroporto di Catania, è una società unipersonale soggetta alla direzione e al coordinamento da parte di SAC Service S.p.A. socio al 100%. Iscrizioni CC.IAA: di Catania reg. imprese con data di iscrizione 25.08.1999 n. 03609000876 R.E.A. n. 245440. La Società SAC Service S.r.l. ha realizzato un «Atto di affidamento di servizi aeroportuali e sub-concessioni di servizi di controllo di sicurezza e vigilanza» con decorrenza il 31 dicembre 2015. La società SAC Service si occupa, secondo quanto previsto nell’accordo, di: 1. Tutti i servizi di controllo di sicurezza e vigilanza in ambito aeroportuale, compreso il servizio di gestione attività agevolante dei passeggeri presso le postazioni di controllo di sicurezza; del controllo e vigilanza all’interno ed all’esterno della aerostazione, dell’attività di sicurezza e sorveglianza delle cosiddette aree sterili. 2. Servizio di gestione attività e supporto di parcheggi SAC. 3. Servizio viabilità, guardiania e controllo accessi sbarra terminal arrivi. 4. Help Desk/Customer Assistant per i passeggeri dell’Aeroporto di Catania. 5. Servizio P.R.M. 6. Servizio Incassi La struttura organizzativa della Società SAC Service è descritta in dettaglio nell’organigramma aziendale che è pubblicato in sintesi nel sito internet della società, nel quale vengono individuate le Aree, le Direzioni, le Funzioni nonché i relativi responsabili. Tale struttura organizzativa è di continuo aggiornata, in ragione delle eventuali evoluzioni o modificazioni aziendali. La Società è amministrata dall’Amministratore Unico al quale sono conferiti poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della Società previsti dallo Statuto Societario, nell’ambito delle linee strategiche e programmatiche definite dalla società controllante. Come anticipato, SAC Service è una società avente ad oggetto l’erogazione di servizi a supporto dell’aeroporto di Catania inteso quale complesso di beni, attività e servizi organizzati ai fini della messa a disposizione degli utenti, dei passeggeri e delle merci delle infrastrutture aeroportuali. In quanto tale, la Società - nelle cui finalità rientra ogni iniziativa opportuna a sviluppare il traffico sullo scalo - è deputata, alla gestione dei servizi aeroportuali e di quelli ad essi connessi con facoltà di porre in essere ogni operazione commerciale e finanziaria finalizzata al raggiungimento dello scopo sociale. Ciò detto, la SAC Service ha ritenuto opportuno applicare nell'ambito dei propri sistemi di controllo interno alcuni principi di cui alla L. 190/2012; ciò fermi i dubbi sulla legittimità di un’applicazione, in via pressoché automatica, di norme dettate per la prevenzione ed il contrasto dei gravi fenomeni corruttivi nei confronti delle amministrazioni pubbliche, anche a società di diritto privato che - pur partecipate da enti pubblici – non sono in house e che, anzi, operano quali imprese commerciali e di servizi sul mercato e alle quali, pertanto, pur con le necessarie cautele a fini di interesse generale, non possono essere imposte prescrizioni che le pongano in una situazione di disparità di trattamento con gli altri operatori economici. Tale iniziativa è stata assunta nella convinzione che, al di là dell’obbligatorietà degli adempimenti previsti, il Piano di prevenzione, efficacemente attuato e monitorato, possa costituire un valido strumento di sensibilizzazione del personale e dei collaboratori, in modo tale da evitare il rischio di comportamenti corruttivi a danno della Società e da stimolare la ricerca di ulteriori margini di efficienza nella gestione del servizio pubblico. Con il presente documento ha inteso, quindi, estendere la propria azione di prevenzione della corruzione a tutti i reati considerati dalla L. 190/2012, dal lato attivo e passivo, in merito all’attività di pubblico servizio svolta e ai comportamenti in cui è ravvisabile un abuso del potere funzione attribuita a dipendenti per trarne un vantaggio privato. Commenti
1.3 Analisi del contesto esterno.
L’analisi del contesto esterno ha come obiettivo quello di evidenziare come le caratteristiche dell’ambiente nel quale la società opera, con riferimento a variabili culturali, criminologiche ed associative, sociali ed economiche possano favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi al proprio interno. La società oggetto del presente Piano insiste nel Comune di Catania all’interno della Città Metropolitana di Catania. Inoltre, il contesto esterno della società è caratterizzato da una condizione di particolare criticità rispetto al tasso occupazionale all’elevata presenza di criminalità organizzata e ad una generalizzata condizione di tensione socioeconomica. L’elemento su cui è necessario porre una particolare attenzione riguarda l’aspetto economico in quanto il mutamento della condizione dell’economia può avere un impatto più o meno importante nelle attività della società e dei relativi rischi. L’economia siciliana, pur con segnali in alcuni casi positivi, è caratterizzata da valori, nella media, che dimostrano una minore capacità di produzione di reddito rispetto alle Regioni più sviluppate del Paese ed è caratterizzata da valori più bassi della media dell’Unione Europea. In generale i valori dell’economia dimostrano che allo stato attuale sussistono dei limiti strutturali rispetto alle zone più ricche del Paese (Fonte Istat, ecc.) Facendo riferimento ai dati ufficiali (Servizio Statistica della Regione- Elaborazioni su dati Istat) il sistema occupazionale siciliano ed in particolare la zona in cui insiste l’attività della società oggetto del presente piano, è caratterizzato da fasi strettamente legate alle oscillazioni del ciclo economico ma che presenta un dato complessivo di una minore occupazione sui livelli medi nazionali. La Sicilia è stata interessata da una contrazione nell’attività dei settori industriali con una netta riduzione della produzione. I residenti in Sicilia ammontano a 5.056.641unita`, con un saldo totale migratorio di -1.8 ogni mille abitanti nel 2016. La consistenza demografica della regione equivale all’8,34% del corrispettivo ammontare nazionale. Nel breve periodo le dinamiche socio-economiche hanno influenzato gli andamenti demografici della regione, incidendo sulla consistenza demografica di quasi tutte le città. Nell’ambito del generalizzato calo demografico, i piccoli comuni scontano decrementi del tasso di natalità ancora più elevati e la contemporanea crescita della componente anziana. La decrescita della natalità l’incremento della mortalità, la consistenza migratoria e immigratoria, assumono valori inferiori nelle realtà economicamente più dinamiche (Ragusa, Catania, Trapani), mentre sono elevati in quelle in questo senso svantaggiate (Caltanissetta, Enna e Agrigento), dove si registrano le flessioni più consistenti di residenti. Nel complesso la Sicilia è caratterizzata, tra le diverse zone geografiche della regione, da divari di tipo sociale, economico, infrastrutturale e culturale. La zona della Città metropolitana di Catania e la porzione di territorio in cui è collocato l’Aeroporto di Catania sono caratterizzate da una condizione di maggiore capacità economica e di una migliore condizione sociale nel suo complesso. Infine, il contesto esterno all’aeroporto di Catania è caratterizzato da una generale sfiducia nei confronti delle Istituzioni locali (dati Istat) e l’indice di partecipazione alle elezioni nazionali e locali è più basso rispetto al valore nazionale. Nel complesso, dunque, il contesto esterno presenta delle criticità che attengono alla ridotta capacità di produzione industriale al basso livello occupazione e all’elevato tasso di criminalità. Le condizioni, già critiche, devono indurre ad una maggiore attenzione posto la situazione economica successiva all’emergenza pandemica. Contesto interno e organi: Uno degli elementi essenziali per individuare le strategie di prevenzione della corruzione è quello di avere ben definito la pianta organica della Società al fine di poter definire con maggiore certezza gli ambiti in cui si potrebbe realizzare forme di corruzione e per meglio individuare le responsabilità per la prevenzione ed il contrasto alla corruzione ed all’illegalità. La Struttura organizzativa della SAC Service si compone: Amministratore Unico che è responsabile della gestione complessiva dell’azienda e ne assicura il regolare funzionamento; b) Direttore Generale c) Collegio Sindacale: esercita il controllo sulla regolarità amministrativa e contabile dell’azienda svolgendo ogni funzione riservata all’organo dalle norme nazionali e regionali; d) Direttore Tecnico Security; e) Responsabile Anticorruzione e Trasparenza: Rete dei Referenti e Responsabili Trasmissione Dati; f) Responsabile Privacy; g) Responsabile Prevenzione e Protezione; h) Coordinamento Affari generali e Gestione del personale; i) Coordinamento Acquisti. (Rif. contratto di rete SAC-SERVICE) l) Coordinamento Amministrazione del personale e contabilità. m) Coordinamento Qualità n) Coordinamento Formazione/Tesseramento e Abilitazioni. Sono poi presenti all’interno della Società SAC Service. Coordinatore Manutenzione; Coordinatore Guardiania e Viabilità; Coordinatore Servizi Incassi; Coordinatore Help Desk e Customer Assistance; Coordinatore Capiturno Security; Coordinatore PRM. Soggetti coinvolti nell’attuazione del Piano triennale. Il presente Piano è stato redatto, in particolare, sulla base della Legge n. 190/2012, del Piano Nazionale Anticorruzione (di seguito “PNA”), della Determinazione dell’A.N.A.C. n. 8 del 2015 e della Determinazione dell’A.N.A.C. n. 1134 del 2017. Il R.P.C.T. ha predisposto la bozza del Piano per il triennio 2024-2026, proponendolo all’Amministratore Unico per la sua adozione. L’elaborazione, l’aggiornamento e l’attuazione delle iniziative previste dal presente Piano, nonché la pubblicazione dei dati, dei documenti e delle informazioni per attuare la trasparenza amministrativa sono attività di competenza dei coordinatori/responsabili individuati nell’Allegato al presente P.T.C.T. mentre sarà garantito dal R.P.C.T. il relativo controllo e monitoraggio. Il processo di elaborazione del Piano prevede il coinvolgimento a vario titolo di diversi soggetti presenti nella Società. A tal riguardo, l’organo di indirizzo politico, tenuto conto delle indicazioni dell’ANAC, ha adottato tra i nuovi obiettivi strategici proposti dal RPTC e approvati la Certificazione Qualità, estendendola a tutti i settori aziendali. L’obiettivo è rivolto al raggiungimento di un sistema di controllo e vigilanza in linea con le novità normative in tema di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. L’Amministratore Unico altresì, dovrà adottare tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano finalizzati alla prevenzione della corruzione a cominciare dagli aggiornamenti del PTPCT su proposta del RPTC entro il 31 gennaio 2024. Inoltre, L’Amministratore Unico garantirà al RPTC un adeguato supporto, mediante assegnazione di appropriate risorse umane, strumentali e finanziarie, nei limiti della disponibilità di bilancio. Commenti
1.4 Il R.P.C.T. svolge i seguenti compiti:
A)elabora la proposta di PTPCT ed i successivi aggiornamenti da sottoporre per l’adozione all’Amministratore Unico curandone l’adeguato raccordo con gli altri strumenti organizzativi della Società. B)definisce eventuali modifiche organizzative per garantire funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell’incarico con piena autonomia ed effettività. C)verifica l'efficace attuazione del Piano e la sua idoneità e ne propone, di concerto con l’Amministratore Unico la modifica, qualora siano accertate significative violazioni delle prescrizioni o intervengano mutamenti rilevanti nell'organizzazione o nell'attività della Società; D)predispone il calendario della formazione (compresi i temi sull’etica e sulla legalità) per tutto il personale e in particolare per i soggetti maggiormente esposti al rischio corruttivo definendo procedure appropriate secondo i criteri definiti nel presente Piano. E)vigila, ai sensi dell’articolo 15 del D. Lgs. 39/2013, sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi, di cui al citato decreto; F)redige la relazione annuale di rendiconto sull’efficacia delle misure di prevenzione. G)sovrintende alla diffusione della conoscenza del Codice di Comportamento della Società, al monitoraggio annuale sulla sua attuazione, alla sua pubblicazione sul sito istituzionale della Società; H)controlla l'adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa a garanzia della completezza, chiarezza ed aggiornamento delle informazioni pubblicate; I)segnala agli organismi competenti (Direzione, ANAC, ufficio disciplinare) casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione; J)controlla e garantisce la regolare attuazione dell'accesso civico (art. 5 D.Lgs. 33/2013); K)Il dipendente che intende segnalare una violazione (o presunta violazione) deve farlo attraverso i canali dedicati – Procedura per le segnalazioni di Illeciti e Irregolarità nel 2021 aggiornata e Procedura Whistleblowing. In tal caso, l’RPTC agisce in modo da garantire il segnalante contro qualsiasi tipo di ritorsione, assicurando la riservatezza dell’identità del segnalante, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti della Società o delle persone accusate erroneamente e/o in mala fede. L)È escluso che al RPTC spetti accertare responsabilità e svolgere dei controlli di legittimità e di regolarità amministrativa e contabile. M)Per l’espletamento dei suoi compiti, al RPTC viene attribuitala facoltà di effettuare in qualsiasi momento verifiche ed accedere ad ogni tipologia di documento, di dato aziendale rilevante in relazione all’esercizio delle sue funzioni. Nel caso in cui all’interno della Società venga commesso un reato di corruzione, accertato con sentenza passata in giudicato, il RPCT è assoggettato a responsabilità disciplinare e amministrativa (per danno erariale e all’immagine della società), salvo che dimostri di aver predisposto un PTPC con misure adeguate e di aver vigilato sul funzionamento e sull’osservanza dello stesso (si veda l’art. 1, comma 12 della L. 190/2012). In caso di “ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano”, il RPCT è assoggettato a responsabilità disciplinare “per omesso controllo”, salvo che provi di avere comunicato agli uffici le misure da adottare e le relative modalità e di avere vigilato sull’osservanza del Piano. La violazione, da parte dei dipendenti, delle misure di prevenzione previste dal Piano costituisce illecito disciplinare. Annualmente, il responsabile individuato pubblica sul sito web della Società una relazione recante i risultati dell’attività svolta e la trasmette all’Amministratore Unico. Nei casi in cui l’Amministratore Unico lo richieda o qualora il coordinatore/ responsabile lo ritenga opportuno, quest’ultimo riferisce sull’attività (si veda l’art. 1, comma 14 della L. 190/2012). Inoltre, l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione prescritti dal D. Lgs. 33/2013 e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, comportano l’assoggettamento del coordinatore/responsabile e del RPCT (qualora questo non provi che l’inadempimento è dipeso da causa allo stesso non imputabile) a responsabilità disciplinare, a eventuale responsabilità per danno all’immagine della Società e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale (si veda l’art. 46 del D.Lgs. 33/2013).[1] I Responsabili sono i referenti di primo livello per l’attuazione del Piano relativamente a ciascuna porzione di dipendenti e svolgono un ruolo di raccordo fra il RPCT e i servizi sottoposti alla loro direzione. Nello specifico costoro sono chiamati a: A)concorrere alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti cui sono preposti. B)fornire le informazioni richieste dal soggetto competente per l'individuazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e formulare specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo. C)provvedere al monitoraggio delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nell'ufficio a cui sono preposti. D)vigilare sull’applicazione del Codice di comportamento e verificarne le ipotesi di violazione, ai fini dei conseguenti procedimenti disciplinari. E)individuare il personale da inserire nei programmi di formazione. F) svolgere attività informativa nei confronti del RPTC, relazionando con cadenza semestrale sullo stato di attuazione del PTPCT. 2. I Coordinatori di servizio sono i referenti di secondo livello. Sono di loro competenza: A)l’applicazione delle contromisure previste dal Piano e la vigilanza sulla corretta attuazione da parte del personale dipendente delle relative prescrizioni; B)la tempestiva segnalazione al Direttore Generale delle anomalie registrate; C)la proposta al Direttore Generale e al RPTC di individuazione di ulteriori rischi e misure di contrasto al fine dell’aggiornamento e miglioramento del Piano. 3. I dipendenti della Società: A) osservano le misure contenute nel PTPCT; B) segnalano le situazioni di illecito ai propri coordinatori/responsabili o alla funzione di Compliance ed i casi nei quali taluni dipendenti si trovino in eventuale conflitto di interessi. [1] La normativa vigente prevede, altresì, delle sanzioni amministrative pecuniarie a carico del RPCT (i) da Euro 500 a Euro 10.000 in ipotesi di mancata o incompleta comunicazione di informazioni (si veda l’art. 47 del D.Lgs. 33/2013), (ii) da Euro 5.000 a Euro 30.000 in caso di accertamento dell’adozione di misure discriminatorie nei confronti del dipendente della Società che ha effettuato la segnalazione di reati o irregolarità, (iii) da Euro 10.000 a Euro 50.000 in caso di accertamento dell’assenza di procedure per l’inoltro e la gestione delle segnalazioni ovvero l’adozione di procedure non conformi a quelle indicate nelle apposite Linee Guida adottate dall’ANAC e (iv) da Euro 10.000 a Euro 50.000 in caso di accertamento del mancato svolgimento dell’attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute (si veda l’art. 54 bis comma 6 D.lgs. 165/2001, come modificato dall’art. 1 L. 30 novembre 2017, n. 179). Commenti
Parte Seconda
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2. Mappatura e Gestione del rischio nelle diverse Aree della Società attraverso misure specifiche.
Al fine di rispettare il Piano nazionale anticorruzione, il processo di gestione del rischio è realizzato in osservanza a quanto in questo previsto; dunque, si seguiranno le seguenti fasi operative: a) Individuazione delle aree di rischio e mappatura dei processi attuati dalla Società. b) Valutazione del rischio per ciascun processo/area/attività. c) Modalità e trattamento del rischio. Tra i profili a cui Sac Service - nel triennio di azione 2024-2026 - dedicherà maggiore attenzione sono: il monitoraggio, i flussi informativi con ODV e un accurato progetto di formazione. Nella società SAC Service esistono undici aree che sono sottoposte al coordinamento di altrettanti coordinatori che devono collaborare con azioni concrete all’attuazione del presente piano e più in generale alla prevenzione di eventuali fenomeni di corruzione e di riduzione dell’illegalità. Tramite l’attività di mappatura delle Aree a rischio reato si definiscono i processi sensibili durante i quali si potrebbero potenzialmente verificare le condizioni, le circostanze o i mezzi per la commissione di reati. La mappatura copre le aree obbligatorie e quelle individuate con particolare riferimento all’attività svolta dalla Società SAC Service: 1. acquisizione e progressione del personale; 2. affidamento di lavori, servizi e forniture; 3. provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario (cioè autorizzazioni o concessioni); 4. provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario (cioè sovvenzioni, contributi, sussidi); 5. gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; 6. controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni; 7. incarichi e nomine; 8. affari legali e contenzioso. Le principali categorie di condotte rischiose a titolo esemplificativo sono: 1)Elusione delle procedure di svolgimento delle attività di controllo ovvero omissione delle attività di verifica e controllo in termini di efficacia ed efficiente realizzazione delle attività. 2)Mancato rispetto delle procedure ai fini della concessione di privilegi e favori. 3)Conflitto di interessi: status in cui la responsabilità decisionale (gare-acquisti-rup) è affidata ad un soggetto che ha interessi personali o professionali in conflitto con il principio di imparzialità. Il Criterio utilizzato è: 1. La valutazione del RPCT sulla base dell’esperienza che si verifichi un evento di corruzione attraverso gli elementi informativi di natura oggettiva (eventi di corruzione già occorsi, segnalazioni pervenute alla Società, notizie di stampa), sia facendo riferimento al contesto ambientale. La valutazione è stata effettuata dal responsabile al meglio delle sue possibilità raccogliendo le informazioni e svolgendo una considerazione di sintesi rispetto alla probabilità di accadimento dell’evento. Il calcolo è dunque effettuato verificando le probabilità e le conseguenze dell’impatto, in termini di conseguenze legali, reputazionali, istituzionali, rispetto all’impatto sul mercato con le conseguenze economiche ecc. Nel corso del prossimo triennio in attuazione al presente Piano l’RPTC, alla stregua di quanto sopra delineato, effettuerà le valutazioni e le opportune proposte al fine di realizzare un sistema di monitoraggio e di digitalizzazione che permettano una diffusione ancora più capillare dei flussi informativi. Il miglioramento del sistema di monitoraggio nasce dall’intento di non introdurre obbligatoriamente ulteriori misure di controllo bensì di mettere a sistema i controlli già esistenti con parametri e variabili di intervento nei processi più o meno “esposti” a fenomeni corruttivi. 2. La probabilità che si verifichi uno specifico evento di corruzione, attraverso una scala da 1 a 5: molto bassa, bassa, media, alta e altissima. 3. L’impatto generato nel caso in cui l’evento di corruzione si presentasse, in una scala da 1 a 5: molto basso, basso, medio, alto e altissimo. Il rischio per ciascuna tipologia di evento è quindi calcolato come prodotto della probabilità dell’evento per l’intensità del relativo impatto: Il rischio è considerato Probabilità per Impatto. Di seguito la matrice generale di calcolo del rischio:
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1. Qualità
L’Area della qualità attua le procedure operative del programma di qualità interno della security dell’Azienda. Supporta la Direzione Generale nei rapporti con ENAC e con altri Enti nel contesto degli audit di prodotto ed alle ispezioni. L’Area della qualità programma le attività di monitoraggio, avvalendosi anche del supporto dei capiturno, dei supervisori e degli istruttori certificati Enac interni all’azienda; organizza, raccoglie ed aggiorna le schede di valutazione. In particolare, i processi a rischio sono: Abuso del ruolo nell’adozione di provvedimenti/verifiche aventi ad oggetto schede di valutazione nei confronti dei dipendenti, verifiche compiacenti verso interlocutori istituzionali esterni attraverso una mediazione falsa o omissioni di atti di ufficio. Controllo sulla puntualità, regolarità, standard caratteristici di impresa; Verifica dei processi di qualità; Verifica degli standard qualitativi previsti contrattualmente, nell’ambito delle forniture di servizi finalizzati al buon funzionamento, all’immagine e al decoro del Terminal e delle infrastrutture ad esso collegate. Valutazione del rischio: Alto Nell’area qualità il rischio che si riscontra può attenere alle procedure di valutazione ed alle attività di monitoraggio. Al fine di evitare eventuali fenomeni di illegalità saranno individuate nel corso del periodo di vigenza del presente Piano procedure di controllo e verifica. In particolare, attraverso audit interni con cadenza annuale (da presentare all’RPCT/ i risultati degli audit devono essere riportati al direttore tecnico e security manager; per il carattere di riservatezze delle procedure inerenti i controlli di security, la normativa prevede che solo le autorità competenti – Enac e polizia- possono effettuare verifiche e richiedere evidenze). Le eventuali non conformità riscontrate saranno riportate alla Direzione generale e riepilogate in appositi format che riassumono quanto riscontrato. Strumenti da attuare: Al fine di ridurre possibili criticità e prevenire rischi, è stata revisionata la” Procedura relativa alla gestione degli oggetti smarriti” attraverso l’utilizzo di appositi sigilli che all’atto della consegna del bagaglio ritrovato permette di blindare le fasi procedurali successive sino alla riconsegna dell’oggetto smarrito. Tali azioni appena descritte, permettono di limitare il rischio di eventuale appropriazione indebita riducendo in tal modo l’evento corruttivo. Obiettivo per il prossimo triennio sarà implementare e arricchire la formazione di nuovi contenuti, alla luce degli stravolgimenti che il nostro settore sta attraversando; sarà prevista anche un tipo di formazione a distanza attraverso l'utilizzo di piattaforme digitali, che garantiranno comunque la partecipazione solo degli addetti che avranno necessità di conoscere. Per quanto concerne il settore qualità e gli audit interni, espressamente previsti dal Programma Nazionale di Sicurezza e dal D.M. 85/99, saranno implementati alla luce delle nuove indicazioni fornite da ENAC centrale. Attraverso la conduzione degli audit di prodotto verranno verificate tutte le procedure in atto e le verifiche interne potranno servire da spunto per individuare eventuali criticità o rischi intercorsi durante l'attività lavorativa e lo svolgimento delle proprie mansioni. A tal proposito si evidenziano gli interventi previsti per il prossimo triennio: L’ottenimento del rinnovo delle certificazioni di qualità attualmente ottenute da Sac Service (settori security e PRM) ovvero ISO 9001:2015 e UNI EN 16082:2011, mirano a garantire che tutte le procedure operative riducano al minimo tutti i rischi legati al settore di competenza. Al fine di effettuare un’attenta verifica interna sui processi coordinati dallo scrivente e a seguito di nessun accadimento nell’anno 2023 si punta e si mira per l’anno in corso: ·Allineare le procedure di security in seguito agli aggiornamenti intercorsi nella normativa nazionale, ovvero nuova edizione del PNS parte B nr. 3 del 15/10/2022; ·Implementazione degli audit interni di qualità al fine di implementare e migliorare i controlli manuali e sulle calzature sullo staff e sui passeggeri per l’anno 2024 al fine di verificare la corretta applicazione delle procedure operative e verifica interna del mancato utilizzo del telefono cellulare personale presso la postazione operativa; ·Implementazione a aggiornamento delle procedure relative ai settori amministrativi, viabilità, parcheggi e incassi congiuntamente ai coordinatori dei settori di riferimento al fine di allineare e rendere aggiornate tutte le procedure già in essere (anche se questi due settori non sono certificati per la norma ISO 9001:2015 posseggono procedure interne di riferimento e si prevede l’anno prossimo di inserirle nel piano di certificazione aziendale congiuntamente al settore help desk) ·Implementazione nel Programma di Sicurezza Aziendale elaborato e aggiornato dal Coordinatore Qualità ed espressamente prevista nel Programma Nazionale per la Sicurezza edito dal Comitato Interministeriale per la Sicurezza Aerea, la sensibilizzazione di tutto il personale security e di tutti coloro a cui eroghiamo corsi di formazione in cat. A13, relativamente ai possibili attacchi sotto il profilo della cyber security. Quanto premesso, in ottemperanza al Reg. UE 2019/1583 e nota del Direttore Generale di Enac DG-07/10/2021-113764-P, punta ad abbassare il rischio di attacchi di natura logica, sempre più diffusi negli ultimi anni, che possono gravemente compromettere le reti aziendali, anche attraverso possibili richieste di riscatto, nel caso in cui si verificasse un’appropriazione indebita di informazioni riservate e/o dati personali dei dipendenti. Commenti
2.2 Acquisti
Competenze e processi a rischio: L’Area assicura l’approvvigionamento dei beni e servizi necessari all’attività secondo i piani di acquisto, nel rispetto delle procedure e secondo gli standard predeterminati. Gli acquisti di beni e servizi vengono svolti in coerenza con gli obiettivi determinati ed al fine di garantire l’espletamento delle attività operative connesse all’acquisizione. In particolare, i processi a rischio sono: Inesattezza nella contabilizzazione omissione di atti d’ufficio per procurare intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, ovvero arrecare ad altri un danno, compresa la società. Approvazione e gestione del budget acquisti; Monitoraggio costi (Controllo di Gestione); Selezione e qualificazione dei fornitori; Acquisto di beni e servizi (Affidamenti diretti, Affidamento tramite gara informale e Affidamento sopra soglia). Nei suddetti processi è ipotizzabile il rischio di commissione di reati di corruzione, accordi collusivi tra le imprese partecipanti ad una gara, volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti partecipanti allo stesso; definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un’impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione); uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa; utilizzo della procedura negoziata e abuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa; elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l’uso improprio del modello procedurale dell’affidamento delle concessioni, al fine di agevolare un particolare soggetto; abuso del provvedimento di revoca del bando, al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all’aggiudicatario; ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto. Valutazione del rischio: Alto Strumenti da attuare: Alla stregua di quanto monitorato nel corso degli anni precedenti, al fine di migliorare la comunicazione degli interlocutori interni coinvolti, si era proceduto all’implementazione dei processi di digitalizzazione attraverso l’introduzione della piattaforma RDA gestita direttamente dalle funzioni coinvolte, evitando così rischi corruttivi che in generale potrebbero insorgere durante l’espletamento della gara. Sempre al fine di arginare i potenziali suddetti eventi, nell’anno in corso è stata acquistata una nuova piattaforma telematica, la quale consente in maniera sempre più trasparente, la gestione delle informazioni relative alle gare per l’affidamento di appalti di lavori, forniture e servizi e lo svolgimento delle varie fasi richieste dal procedimento di aggiudicazione, in ottemperanza alle nuove normative vigenti. La Responsabile in merito ai dati da pubblicare nella sezione Trasparenza ha migliorato ulteriormente i flussi informativi attraverso l’implementazione della sezione relativa agli atti (determinazioni, ordini, contratti) in ottemperanza ai tempi previsti dalla legge. La procedura acquisti in atto, il 27/02/2023 è stata in parte modificata al fine di tutelare sempre più la società, garantendo criteri di massima trasparenza sui processi relativi agli acquisti. Commenti
2.3 Contabilità ed Amministrazione Personale
Competenze e processi a rischio: L’Area della Contabilità ed Amministrazione Personale svolge tutte le operazioni contabili, amministrative e fiscali richieste dalla legge. L’Area procede alla tenuta dei libri e dei registri contabili obbligatori (ad esclusione del libro verbali assemblee, libro determinazioni e libro del collegio Sindacale che sono curati dal Coordinatore/Responsabile degli affari generali) e della contabilità generale. Nell’Area in oggetto si procede al controllo dei costi del personale elaborando la necessaria reportistica e all’elaborazione dei dati per la redazione del budget e per l’analisi dei costi del personale; si svolgono gli adempimenti amministrativi, fiscali e contributivi relativi al personale controllando la corretta elaborazione dei dati amministrativi stessi e assicurando il rispetto degli obblighi fiscali attraverso il costante aggiornamento normativo al riguardo. L’Area in commento procede alla redazione di report periodici per la Direzione aziendale come da prassi aziendale e svolge il supporto al Professionista incaricato dalla società per la predisposizione delle dichiarazioni fiscali e aziendali e bilancio annuale. I processi a maggiore rischio sono: La gestione della contabilità; la gestione dei rapporti con terzi, inclusa la gestione degli adempimenti e dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e le Autorità di Vigilanza nell’area in questione. L’attività finanza e di tesoreria; la gestione di flussi monetari e finanziari. Per i processi che ricadono in questo ambito di competenza è ipotizzabile rischio di commissione di reati di corruzione: riconoscimento o concessione di indebite utilità - tramite, a titolo esemplificativo, (i) procedure di recupero di crediti sfavorevoli per la Società; (ii) passaggio a sofferenza e/o perdita di un credito in assenza dei requisiti previsti dalla procedura del recupero crediti; (iii) messa in pagamento di fatture di fornitori compiacenti e/o fittizi per beni o prestazioni inesistenti o di importo superiore rispetto a quanto dovuto; (iv) indebito utilizzo delle somme di denaro presenti nelle casse della Società o delle carte di credito aziendali - a soggetti terzi, al fine di creare disponibilità illecite utilizzabili per la realizzazione dei reati di corruzione; riconoscimento o concessione di indebite utilità ad un funzionario pubblico o di un’autorità di vigilanza o giudiziaria nell'ambito di una visita ispettiva o di un processo, al fine di (i) indurre lo stesso ad ignorare eventuali inadempimenti di legge oppure (ii) ad omettere o attenuare l’irrogazione di sanzioni conseguenti ad eventuali rilievi o (iii) di ottenere un esito favorevole del processo per la Società, pur in assenza dei presupposti, o (iv) al fine di creare disponibilità illecite utilizzabili per la realizzazione dei reati di corruzione; alterazione della documentazione ovvero omissione di dati ed informazioni inerenti, ad esempio alle dichiarazioni fiscali o tributarie, o alterazione del funzionamento del sistema telematico o dei dati, delle informazioni o dei programmi del sistema telematico della Pubblica Amministrazione al fine di evitare sanzioni; violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omissione del principio di astensione in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti ovvero rifiuto nel compimento di un atto d’ufficio al fine di procurare intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arrecare ad altri un danno; appropriazione di denaro o di altra cosa mobile altrui in possesso o comunque nella disponibilità dell’ufficio o servizio, anche giovandosi dell’errore altrui (ad esempio nella gestione dei pagamenti, dei conti correnti, della piccola cassa, ecc.). Valutazione del rischio: Alto Strumenti da attuare: Nell’area Contabilità e Amministrazione del Personale il coordinatore, vista la delicatezza delle competenze attribuite deve, nel corso del periodo di vigenza del presente piano effettuare verifiche e controlli propedeutici al pagamento delle fatture garantendo il rispetto dei termini per il pagamento. Il coordinatore dell’area deve attuare forme di controllo, verifica e monitoraggio sulla corretta applicazione della procedura “Gestione Piccola Cassa” già adottata negli anni pregressi, in cui vengono delineate le misure organizzative da utilizzare per il compimento effettivo degli obblighi di trasparenza. Il coordinatore della stessa area provvede, inoltre, a garantire la tracciabilità delle fasi che determinano l’avvio e la conclusione dei cicli amministrativi e contabili relativi ai pagamenti, della “Procedura Gestione dei Pagamenti”, adottata nel 2019, così da attuare eventuali idonee misure ed interventi organizzativi, preventivi e di contrasto alla corruzione. Nell’ottica della corretta e puntuale applicazione delle misure indicate nel presente piano e coerentemente con gli obiettivi generali:
Fermi restando i principi già stabiliti nel Piano attualmente in essere, relativamente alle competenze ed ai processi a rischio dell’area Amministrativa della Società, si ritiene opportuno evidenziare che il 2022 ha prodotto un significativo incremento occupazionale, con la stabilizzazione di un numero considerevole di Personale, dovuto alla crescita dei volumi di traffico rispetto ai due anni precedenti, coinvolti dalla pandemia. Da ciò ne è derivato che, per l’anno in corso e per gli anni a seguire, quest’area, in ragione della natura e delle peculiarità dell’attività stessa, risulti potenzialmente esposta a rischi dovendo gestire un’elevata quantità di procedimenti amministrativi e, pertanto, si pone quale obiettivo prioritario quello di monitorare in maniera esatta e completa i procedimenti potenzialmente più esposti a tali rischi. In occasione del rinnovo dell’Accordo integrativo Aziendale di secondo livello, nell’ambito di riconoscimento del Premio correlato al conseguimento di incrementi di produttività efficienza e qualità, si procederà a verificare e/o aggiornare, ove fosse necessario, i supporti documentali su cui viene annotato il giudizio medio tempore attribuito ai dipendenti. Si provvederà a monitorare, inoltre, la corretta applicazione dell’Accordo. Questo eviterà eventuali contestazioni circa le modalità di attribuzione del giudizio/punteggio (personale, discriminatorio, imparziale ecc.), e consentirà di dimostrare che il giudizio finale sia basato su valutazioni periodiche oggettive, imparziali e trasparenti piuttosto che su valutazioni discrezionali. In ragione della sottoscrizione del verbale di Accordo Sindacale del 15 luglio 2022, relativo alla sostituzione del CCNL “Logistica, Trasporto Merci e Spedizione” attualmente applicato in Azienda, tenuto conto dell’andamento economico societario, si è avviato un periodo triennale “ponte” al fine di dare operatività, nel tempo, all’applicazione del nuovo CCNL Assoaeroporti. Nell’ambito di detta migrazione dall’applicazione di un CCNL ad un altro, l’obiettivo di questa prima fase è quello di vigilare su quei rischi e attività del processo cui si riferiscono, legati alla trasparenza, non solo sull’armonizzazione dei livelli d’inquadramento e le mansioni svolte dal Personale tra i due contratti, oltre che prevedere, all’interno del contratto stesso, valutazioni oggettive su ogni singolo istituto contrattuale, sia di natura normativa sia economica Commenti
2.4 Affari Generali e Gestione del Personale
Competenze e processi a rischio: Nell’Area di riferimento i processi a rischio attengono all’aggiornamento dei libri sociali; alle predisposizioni delle determinazioni degli organi sociali. Fornisce supporto alla Direzione al fine di mantenere un livello di risorse umane (sia qualitativo che quantitativo) in grado di realizzare le strategie aziendali, nonché garantire una gestione delle risorse umane nel rispetto delle normative di legge esistenti. I processi a maggiore rischio sono: La selezione e assunzione del personale; Gestione del personale, inclusa la gestione dei contenziosi nell’ambito di riferimento; Inadeguatezza del meccanismo di selezione del personale (i termini di oggettività e trasparenza), previsione di requisiti di accesso “personalizzati” per favorire canditati particolari adeguando le richieste con la tipologia di contratto di lavoro, dell’inquadramento di lavoro e livello retributivo. Accordi collusivi volti a generare personali utilità o altri vantaggi illeciti alla controparte. Nei suddetti processi è ipotizzabile il rischio di commissione di reati di corruzione: previsione di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari; abuso nei processi di dimensionamento organici, finalizzato al reclutamento di candidati particolari; riconoscimento o concessione di indebite utilità ad un funzionario pubblico o di un’autorità di vigilanza o giudiziaria nell'ambito di una visita ispettiva, al fine di (i) indurre lo stesso ad ignorare eventuali inadempimenti di legge oppure (ii) ad omettere o attenuare l’irrogazione di sanzioni conseguenti ad eventuali rilievi o (iii) al fine di ottenere un esito favorevole del processo o iter autorizzativo per la Società, pur in assenza dei presupposti, o (iv) al fine di creare disponibilità illecite utilizzabili per la realizzazione dei reati di corruzione; alterazione della documentazione, , al fine di evitare sanzioni; violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero, omissione del principio di astensione in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, ovvero rifiuto nel compimento di un atto d’ufficio, per procurare intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arrecare ad altri un danno appropriazione di denaro o di altra cosa mobile altrui in possesso o comunque nella disponibilità dell’ufficio o servizio, anche giovandosi dell’errore altrui. Valutazione del rischio: Alto Strumenti da attuare: Nell’ambito della normativa 231/2001, l’ODV, a seguito del suo insediamento (maggio 2021), ha avviato nell’anno 2022 un processo di revisione e aggiornamento della parte generale e speciale del Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.lgs. 231/2001 e molteplici interventi relativi alla diffusione dello stesso e del Codice Etico, quali: Diffusione all’esterno -Verifica dell’inserimento delle clausole 231 nei contratti; -Verifica invio e accettazione dell’Informativa 231 da parte dei terzi. Diffusione all’interno -Monitoraggio del processo di formazione; -Invio di una informativa sull’adozione del Modello Organizzativo e del Codice etico ai dipendenti; -Monitoraggio dei luoghi fisici e telematici ove il Modello Organizzativo è disponibile. La Società si propone per il prossimo triennio di sensibilizzare costantemente tutto il personale dipendente, tramite i Coordinatori di riferimento, all’osservanza delle regole stabilite dal “Codice di comportamento” aggiornato nel corso dell’anno 2023. Al fine di monitorare costantemente i processi e ridurne eventuali rischi, questo ufficio si propone i seguenti obiettivi: Estensione sistema di certificazione qualità anche all’Amministrazione al fine di rendere tracciabili e trasparenti le singole fasi procedurali delle attività svolte dalle funzioni aziendali; Attività a supporto per la diffusione del Modello organizzativo aggiornato nel corso dell’anno 2022; Implementazione attività di sensibilizzazione alla diffusione del Codice Etico. Commenti
2.5 Formazione, tesseramento ed abilitazioni.
Competenze e processi a rischio: Realizzazione di programmi di formazione e costante aggiornamento del personale oltre che il mantenimento delle abilitazioni e requisiti previsti dalla normativa di settore e da procedure interne. Pianificazione dei corsi stabiliti dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro, in stretta collaborazione con il Coordinatore interessato, curando il costante aggiornamento del personale secondo quanto previsto dal D.lgs. 81/2008 e s.m.i. Assicura l’analisi dei bisogni formativi esistenti, individuando, nel rispetto delle necessità operative prospettate dai Coordinatori di settore, il personale interessato e definendo gli obiettivi da perseguire e la tipologia di intervento, le caratteristiche del corso, gli argomenti da trattare, le modalità di somministrazione e gli strumenti, anche avvalendosi del contributo di specialisti del settore. Nell'ambito dei Piani Formativi definiti, sperimenta nuove modalità formative, proponendo strumenti innovativi e sviluppando rapporti con professionisti esterni, istituzioni universitarie, scuole di business ed altri.Realizzazione dei corsi finalizzati all’acquisizione delle abilitazioni (tesserini, certificati ENAC, decreti prefettizi ecc.) nonché dei requisiti (drug-test, alcol test) del personale, provvedendo ad espletare le procedure aziendali richieste e segnalando agli interessati l’approssimarsi delle scadenze. Al fine di ridurre i rischi dei processi descritti in questa sezione è compito del responsabile di rendicontare periodicamente alla Direzione Aziendale con report di sintesi l’attività. Tra i processi a rischio c’è l’aggiornamento dell’archivio delle certificazioni acquisite dal personale. L’area si occupa di predisposizione di progetti a valenza nazionale ed europea o individua i percorsi più efficaci per usufruire di strumenti finanziari resi disponibili per la qualificazione professionale. I processi a maggiore rischio attengono: al mantenimento e costante aggiornamento delle abilitazioni, certificazioni, tesserini aeroportuali e per quanto riguarda il settore security al monitoraggio e rinnovo del decreto prefettizio di Guardia Giurata. Nello specifico: Ø L'art. 18 del d.lgs. 81/2008 disciplina una serie di obblighi che il datore di lavoro e il dirigente devono rispettare allo scopo di prevenire, ridurre o eliminare rischi presenti sul luogo di lavoro. Il mancato rispetto di tali obblighi comporta elevate sanzioni amministrative e, in alcuni casi, anche l'arresto. Ø Certificazione Enac per Addetto ai controlli di Security, con scadenza triennale per le categorie A1-A2-A3 e quinquennale per le categorie A4-A5. Tale formazione, prevista dal Manuale della Formazione Enac Sec 05 A e conforme alle disposizioni contenute nel Regolamento (UE) 2015/1998, prevede corsi di addestramento, formazione e aggiornamento finalizzati all’approfondimento delle applicazioni ad un livello standardizzato da parte del personale coinvolto nella filiera della sicurezza delle misure più idonee con lo scopo di attuare in maniera efficace le disposizioni contenute nel Programma Nazionale di Sicurezza dell'Aviazione Civile, al fine di prevenire il compimento di atti di interferenza illecita nel settore aereo civile. Ø Titolo di Accesso in Aeroporto TIA - Tutti gli operatori pubblici e privati in servizio in aeroportuale per accedere nelle aree delle aerostazioni e loro pertinenze aperte al pubblico, devono essere muniti di tessera aeroportuale da esporre in modo visibile per tutto il periodo in cui questi si trovino in tutte le aeree. Ø Decreto Prefettizio ex artt. 133-141 T.U.L.P.S di approvazione di Guardia Particolare Giurata. Si tratta di un’attività complessa in quanto implicante il confronto con le varie amministrazioni e spesso complicata dalle diversità di procedure interne che ogni Prefettura adotta. In ognuno dei suindicati processi emerge un significativo rischio di commissione di reati di corruzione, alterazione della documentazione al fine di evitare sanzioni, violazione di norme di legge o di regolamento od omissione del principio di astensione in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, rifiuto nel compimento di un atto d’ufficio per procurare intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arrecare ad altri un danno, appropriazione di denaro o di altra cosa mobile altrui in possesso o comunque nella disponibilità dell’ufficio o servizio, anche giovandosi dell’errore altrui. Valutazione del rischio: Medio
Strumenti da attuare: Costituisce un obiettivo fondamentale garantire nel corso del periodo di vigenza del presente Piano, attraverso procedure di controllo e verifica condivisa, la non insorgenza di fenomeni di corruzione ed illegalità. Il coordinatore nella realizzazione dei corsi deve verificare costantemente l'offerta economica più vantaggiosa sottoponendola alla Direzione Generale. Nel 2022/23, in conformità con quanto già sperimentato per far fronte all’emergenza pandemica, i sistemi formativi hanno implementato nuove modalità di erogazione della formazione. Alcuni adattamenti apportati alla formazione aziendale, e dettati dal contesto emergenziale, si sono rivelati validi strumenti, efficaci anche in un contesto in cui il rischio pandemico si è ampiamente ridimensionato. Anche in Sac Service lo sviluppo digitale ha avuto un incremento di nuovi tool e piattaforme per l’apprendimento continuo in grado di garantire la formazione obbligatoria in modalità FAD a tutto il personale. Si è così creata una sorta di blended learning tutto online tra videoconferenza sincrona, e piattaforma e-learning classica asincrona. Nell’ambito della certificazione è stata confermata l’adozione della procedura dell’Ufficio Formazione, Abilitazioni e Tesseramento in conformità alla norma ISO 9001. La procedura in esame risulta importante nella prevenzione della commissione dei reati mappati e il cui rischio risulta di conseguenza fortemente limitato. Inoltre, per quanto riguarda la prevenzione illeciti, trasparenza, whistleblowing, e gli ultimi aggiornamenti normativi è stata programmata la Formazione Anac ai sensi del Nuovo Decreto 10 Marzo 2023 Wb Coordinatori E Master Class, per tutti i coordinatori con ruoli di responsabilità e/o RUP aziendali. È in fase di programmazione la formazione 2024 in tema di prevenzione illeciti, trasparenza e whistleblowing, in favore dei nuovi dipendenti. Inoltre, in ragione dell’avvenuta adozione del Modello di prevenzione dei reati ai sensi del D.Lgs. 231/2001, è stata erogata la formazione a tutti coordinatori Sac Service ed i rispettivi collaboratori, avente ad oggetto i principi basilari in materia 231 e il contenuto del Modello Organizzativo della SAC Service S.r.l. e del Codice Etico della controllante SAC S.p.A. La formazione è stata basata sulla parte generale e speciale del Modello, con particolare riferimento alla struttura del sistema di controllo interno, ai presidi e controllo introdotti, al sistema disciplinare e alla tipologia di reati che il Modello stesso intende prevenire. Infine, è in fase conclusiva lo startup del programma di gestione acquistato, atto a pianificare gli eventi formativi, monitorare i processi, archiviare gli attesati etc. Il programma, oltre che tracciare il dipendente sotto ogni profilo, riduce il rischio di incorrere a gravi inadempienze e conseguenti sanzioni, grazie alla ricezione di alert periodici, sincronizzati con le varie scadenze e processi di lavorazione. Commenti
2.6 PRM
Competenze e processi a rischio: i Coordinatori, elaborano la turnazione settimanale dei turni degli addetti, al fine di garantire, subordinatamente alle previsioni di traffico, un adeguato numero di risorse presenti nelle fasce orarie. Gestiscono la turnazione giornaliera degli addetti al fine di adeguare un numero di risorse adeguato alle eventuali modificate necessita` della giornata in corso; Mantiene i contatti con il Gestore e gli Handler, al fine di pianificare e organizzare le strategie operative e le modalità gestionali da mettere in atto , sulla base delle previsioni di traffico; controlla l’operato, svolto dal Supervisore PRM al monitor nell’assegnazione dei servizi, rispettando le priorità indicate dal (Il numero di PRM da assistere - I tempi necessari per l’espletamento del servizio - Le Risorse disponibili - Le risorse necessarie all’esecuzione - La tipologia delle assistenze - La concomitanza dei servizi - Quant’altro potrebbe concorrere alla riduzione del livello qualitativo; Monitora il decoro, cortesia, professionalità e competenza di ciascun addetto nello svolgimento dell’assistenza ai PRM relazionando su disservizi, anomalie comportamentali e disfunzioni; Garantisce una efficiente ed equilibrata distribuzione dei carichi di lavoro tra gli addetti PRM in funzione delle concrete attività operative e delle esigenze del servizio, con l’ausilio del sistema informatico in dotazione; Tenere sotto controllo l’efficienza degli ausili in dotazione, tramite controlli sistematici di efficienza (previsti da procedure ad hoc) effettuati dagli addetti; Partecipa alla gestione operativa delle risorse umane, monitorando che lo svolgimento delle attività non vada a determinare ritardi nell’erogazione delle assistenze ai passeggeri e dei voli; Valutazione del rischio: Medio. Strumenti da attuare per la riduzione del rischio nei processi: i Coordinatori devono verificare che l’attività venga svolta coerentemente con quanto previsto dagli obblighi della Società nell’erogazione del servizio. Al fine di verificare eventuali abusi o irregolarità. Predisporrà di concerto con il Gestore, gli aggiornamenti alle istruzioni operative che saranno cogenti solo dopo l’approvazione della Direzione Generale; Saranno oggetto di implementazione per migliorare il livello di conoscenza e competenza del personale addetto all’assistenza dei PRM. Nuovi e specifici AUDIT al fine di garantire la massima efficienza dei processi produttivi; Il Coordinatore al fine di migliorare i flussi informativi interni proporrà l’introduzione di un sistema digitale che renda fruibile in termini di chiarezza e tempestività le procedure nonché le azioni di intervento. Commenti
2.7 Help Desk e Customer Assistant
Competenze e processi a rischio: Garantisce la corretta funzionalità del servizio assicurando i seguenti presidi: Postazione HELP DESK - Controllo status voli attraverso l’ausilio del sistema OCS al fine di fornire corrette e puntuali informazioni agli utenti; - Presidio postazione FAST TRACK /Varco Prioritario a pagamento - monitoraggio relativi accessi per categorie di passeggeri; - Attività di Customer Assistant - monitoraggio aree Land side e Air side – assistenza passeggeri. Nel 2023, il servizio a pagamento – Fast Track- che permette di accedere più velocemente all’area imbarchi partenze attraverso un percorso preferenziale ai controlli di sicurezza ha avuto un rilevante incremento in termini di richieste e accessi. Le nuove convenzioni con American Express, Master Card, Ita Airways e altri vettori hanno determinato l’esigenza da parte del Coordinatore del settore di riorganizzare implementando le procedure autorizzative interne al fine di farli rispettare. Tali procedure e i nuovi dispositivi adottati sono risultati fondamentali per limitare i potenziali rischi di azioni corruttive. Coordina, giornalmente, l’operato del personale addetto Help desk e Customer Assistant al fine di garantire la continuità e la regolarità del servizio nell’ottica di una efficiente pianificazione dei quattro servizi operativi gestiti per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ed efficienza del sistema; Monitora il decoro, cortesia, professionalità e competenza degli addetti nello svolgimento delle attività e relaziona la Direzione Generale in merito ad eventuali disservizi, anomalie comportamentali e/o disfunzioni dei servizi in genere proponendo soluzioni idonee al superamento di tali situazioni; Assicura la coerenza dei processi operativi proponendo interventi di miglioramento ed aggiornamento delle procedure al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti all’utenza. Valutazione del rischio: Medio Strumenti da attuare: L’ulteriore aumento previsto per il 2024, comporterà l’esigenza di implementare ulteriori dispositivi tecnologici atti a consentire con maggiore sicurezza la tracciabilità dei paganti con un monitoraggio tale da scoraggiare tutte le potenziali azioni corruttive (appropriazione indebita di denaro o favoritismi al fine di ricevere privilegi nell’esercizio della funzione. Commenti
2.8 Guardiania e viabilità
Valutazione del rischio: Medio Competenze e valutazione dei processi a rischio: Garantisce il corretto espletamento dei servizi di viabilità, sbarra terminal arrivi e di accesso ai vari parcheggi SAC; Coordina l’operato del personale dipendente addetto alla viabilità e guardiani al fine di garantire la continuità e la regolarità del servizio nell’ottica di raggiungimento degli obiettivi di produttività`; Garantisce, a fronte di disservizi o anomalie verificatesi la continuità del servizio, intervenendo direttamente nella definizione delle soluzioni più idonee e coordinandone l’implementazione al fine di ripristinare la piena funzionalità delle regolari attività; Garantisce la puntuale ed efficace realizzazione degli interventi programmati con le competenti strutture di SAC Service e SAC SpA, collaborando con D.A. e Vigili Urbani al fine di creare le condizioni ottimali di viabilità e rendere pienamente fruibili da parte dei clienti i servizi dei parcheggi, garantire l’applicazione delle Ordinanze in materia di Viabilità e sollecitando, ove occorresse, la rimozione dei veicoli in sosta che intralciano la regolare operatività ( nel 2024 si procederà direttamente con il Nuovo Regolamento Parcheggi Sac che prevede sia l’attività sanzionatoria che la riorganizzazione delle procedure legate alle verifiche interne ) Assicura la coerenza dei processi operativi proponendo interventi di miglioramento ed aggiornamento delle procedure al fine di migliorare le prestazioni dal punto di vista tecnico ed economico. I Processi a maggiore rischio: Abuso del proprio ruolo al fine di far entrare soggetti non autorizzati in cambio di una qualsivoglia utilità non dovuta o accettazione di una qualsivoglia promessa di ottenere un vantaggio personale o permettere uscite dai parcheggi modificando le tariffe per accaparrare quote non previste. Intervenire personalmente nella gestione dei pagamenti e modificare quanto dovuto dall’utenza in cambio di una parte dell’incasso. Valutazione del rischio: Medio Strumenti da attuare: Il coordinatore dell’Area deve verificare che il personale dedicato al rapporto con gli utenti/passeggeri non abusi della propria qualità al fine di ottenere benefici personali di qualsivoglia natura. Il coordinatore dell’Area al fine di raggiungere questo obiettivo predispone con accuratezza le procedure che i dipendenti devono seguire ed effettua un monitoraggio semestrale dell’attività svolta di qualità efficaci ed efficienti. Commenti
2.9 Manutenzione
Competenze e valutazione dei processi a rischio: Garantisce la piena funzionalità delle infrastrutture, degli edifici, degli impianti mediante la predisposizione di programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria e la loro successiva attuazione, nel rispetto degli standard previsti dalle normative vigenti e dei vincoli di economicità e continuità del servizio. Cura, nel rispetto delle normative in vigore, la programmazione, la supervisione dei lavori eseguiti da terzi controllandone la corretta realizzazione, al fine di assicurare la piena funzionalità di edifici ed infrastrutture e la continuità dei servizi. In particolare: Interventi idraulico-fognari (pulizia pozzetti; riparazione autoclave; riparazione rubinetti e lavabi dei bagni aziendali; riparazione dei cassetti a zaino; pulizia grondaia e pluviali; etc.) Edilizia e manutenzione varia (sistemazione cordoli; rifacimento stalli; sistemazione pozzetti; installazione paletti e pannelli per corridoi, ingresso ed area di sosta; sistemazione finestre e serrande; eliminazione infiltrazioni acqua piovana; interventi di tinteggiatura e pitturazione; sistemazione zoccoli; riparazione porte; riparazione carrelli portabagagli; etc. interventi di saldatura; etc.). Opera in piena sinergia con il Coordinatore Gestione Infrastrutture Sac Service al fine di Supervisionare quanto programmato in attività di ristrutturazione, miglioramento, nuove realizzazioni e quanto altro legato alle Infrastrutture Sac Service o dove è presente staff Sac Service (locali Sac). È soggetto ad attività di collaborazione con il Gestore Sac, usufruendo delle clausole del Contratto di Rete ed è, pertanto, soggetto a frequenti prestazioni professionali sviluppate per conto della casa madre. I processi a maggiore rischio: utilizzo a fini personali di materiale della società o acquisizione indebita di denaro da utilizzare per l’attività di manutenzione. Valutazione del rischio: Basso Strumenti da attuare: Il coordinatore nell’ambito delle varie attività di ordinaria e straordinaria manutenzione deve monitorare che le suddette attività vengono effettuate e svolte con le dovute precauzioni e nel rispetto delle procedure aziendali. Le attività sono condivise, per quanto di interesse Sac Service, con il Coordinatore Gestione Infrastrutture Sac Service. Il Coordinatorepianifica i report al Direttore generale sul monitoraggio dei servizi svolti portando in evidenza eventuali anomalie. Nel corso del 2023, il Coordinatore proseguirà a incrementare l’attività di supporto e monitoraggio dei lavori affidati a ditte esterne al fine di evitare eventuali eventi corruttivi. Commenti
2.10 Servizio Incassi
Competenze e valutazione dei processi a rischio: Prelievo giornaliero degli incassi dei servizi a pagamento (parcheggi) ed attuare le verifiche di corrispondenza tra quanto registrato nei cedolini e quanto incassato in contanti. Segnalare prontamente le eventuali discrepanze al Coordinatore servizio incassi. Curare il sistematico reintegro degli hopper. Assicura il versamento degli incassi presso l’Istituto di credito indicato dall’azienda comunicando alla Funzione Contabilità della Sac Service S.r.l. e di Sac S.p.a . Attua frequenti e sistematici controlli per garantire la corretta funzionalità del sistema delle casse automatiche. Interviene, a fronte di disservizi verificatisi per il ripristino immediato del servizio. Garantisce ogni altra attività, non espressamente indicata, non in contrasto con la qualifica rivestita e compatibile con la competenza e la posizione ricoperta, anche accessoria e/o complementare, per maggior efficienza funzionale, incluso interventi semplici e/o urgenti di manutenzione sugli impianti e sugli automatismi di cassa e di accesso/uscita dai parcheggi (cambio gettoni; malfunzionamenti di semplice e immediato intervento ecc.), che non prevedano competenze specifiche e/o specialistiche, ovvero che non risultino in alcun modo riconducibili all’ambito della qualifica rivestita. I processi a maggiore rischio: Utilizzo del denaro a fini personali o sottrazione del denaro. Valutazione del rischio: Medio Strumenti da attuare: Nel 2022 si è provveduto all’identificazione e alla tracciabilità del dipendente nell’accesso alle casse automatiche: videocamere e aperture elettromeccaniche digitali. Nel 2023 si è proseguito come nel 2022 ad un controllo mensile per tutti i manufatti e dispositivi nonché verifica settimanale di controllo delle procedure applicate. Nel 2024 si incrementerà ulteriormente la sinergia con la Capogruppo SAC per il miglioramento delle modulistiche gestione rimborsi /mancato resto e per il tracciamento delle richieste di rimborso o pagamento. Commenti
2.11 Servizio Prevenzione e Protezione
Valutazione dei processi a rischio: In coerenza con le normative e le politiche vigenti in materia, avvalendosi della collaborazione del Procuratore Sicurezza Lavoro, cura la gestione del servizio di Prevenzione e Protezione rischi a tutela dei beni e delle risorse della Società.Il Coordinatore partecipa alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Nel rispetto delle disposizioni legislative previste in materia, cura l’elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi. Assicura la coerenza delle infrastrutture e dei comportamenti del personale a quanto previsto dalla normativa e dalle procedure di prevenzione e protezione dei rischi e sicurezza sul lavoro. Garantisce l’attività di audit sul sistema al fine di verificare la coerenza con i requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione corrente. Informa sistematicamente i vertici aziendali in merito alle esigenze rilevate in materia di sicurezza ed agli interventi effettuati e/o programmati. Elabora procedure e misure a tutela dei dipendenti secondo le valutazioni effettuate e descritte all’interno del DVR. Effettua verifiche continue ed audit, anche in collaborazione con i soggetti preposti, al fine di monitorare la possibile presenza di non conformità o di sopraggiunti eventi che rappresentano una criticità rispetto alla tutela del lavoratore. Verifica che i comportamenti dei dipendenti siano in linea con quanto previsto dal DVR. Condivide il processo di Sorveglianza Sanitaria con il Medico Competente adottando, nel pieno rispetto della privacy, ogni misura volta alla tutela del dipendente secondo quanto indicato dal Protocollo Sanitario ed emissione di Giudizi di Idoneità. Suggerisce l’acquisto, laddove necessario, dei necessari DPI, abbigliamento specifico ed ogni eventuale integrazione nel rispetto del Protocollo Sanitario secondo le ordinarie procedure previste dalla Prassi Aziendale. Organizza le riunioni periodiche con il management aziendale ed i vari attori secondo il Dl 81. Elabora strategie preventive e misure volte alla riduzione del rischio. Effettua la necessaria informazione al Personale in materia di Sicurezza Lavoro. Valutazione del rischio: Medio Strumenti da attuare: Al fine di evitare eventuali fenomeni di illegalità nel corso del periodo di vigenza del presente Piano, il responsabile, individuerà le procedure di controllo e verifica. Il responsabile nel provvedere ad individuare i fattori di rischio provvederà alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale. Elabora, per quanto di competenza in collaborazione con il Procuratore Sicurezza Lavoro, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure; Propone i programmi di informazione e formazione dei lavoratori. Al fine di meglio verificare la Gestione del Sistema di Sorveglianza Sanitaria si è deciso di ottimizzare le informazioni e trasmissione di Giudizi allo Staff attraverso procedure più immediate e nel pieno rispetto della privacy. Supervisiona il rispetto dei parametri obbligatori secondo DVR attraverso audit e verifiche continue. Per meglio monitorare il livello di percezione della Safety dei dipendenti, saranno organizzate più riunioni e più incontri con RLS ed ASPP per intervenire, laddove necessario, prevenendo possibili anomalie. Il settore affidatomi non può essere considerato a rischio elevato in merito a fenomeni corruttivi o di poca trasparenza. Non essendo presenti collaboratori attivi, essendo tutto tracciato e monitorato da ASP ed altri enti legati all’ambito della Sicurezza lavoro. Si propone per il triennio un ulteriore miglioramento delle comunicazioni rivolte allo staff al fine di garantire una maggiore chiarezza per le tematiche trattate nonché l’utilizzo di strumenti digitali in progress per garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro. Commenti
PARTE TERZA:
Una volta individuate le Aree a rischio e previste alcune misure specifiche per le diverse aree per cui è stata effettuata la mappatura, occorre ora stabilire le modalità per adottare misure di prevenzione e di contrasto idonee a neutralizzare o comunque ridurre il livello di rischio di corruzione e di illegalità nella Società. Le misure di prevenzione da adottare, o già adottate, dalla Società sono illustrate in questa Parte del Piano triennale. Commenti
3.1. CODICE DI COMPORTAMENTO
La Società ha emanato il codice in attuazione della legge anti-corruzione (legge n.190/2012), indicando i doveri di comportamento dei dipendenti e prevedendo un meccanismo sanzionatorio per la violazione degli stessi. Il documento è stato pubblicato nella sezione “Disposizioni Generali” del portale “Amministrazione Trasparente”, sottosezione “Atti Generali” e la società, in considerazione delle Linee Guida ANAC adottate con determina dell’8 novembre 2017, ha garantito:
Se da un lato il PTPCT dell’azienda definisce le misure oggettive di prevenzione della corruzione, dettando a coordinatori e dipendenti misure e regole per l’attuazione del PTPCT, parallelamente si individuano in seno al Codice doveri di comportamento che possano contribuire, sotto il profilo soggettivo, alla piena realizzazione delle suddette misure, responsabilizzando ulteriormente i destinatari. La società, inoltre, allo scopo di valorizzarne l’importanza, prende in considerazione l’osservanza dei doveri dei dipendenti, considerandoli positivamente in sede di valutazione delle performance. Il profilo disciplinare, infatti, in sede di riconoscimento del premio annuale aziendale, pur rimanendo distinto dalla sfera delle performance, viene valutato prevedendo dei parametri che comportano la possibilità diretta di esclusione dei benefici. L’aspetto incentivante/premiante si aggiunge a quello sanzionatorio con il risultato di valorizzare la funzione orientativa del codice, accanto a quella meramente prescrittiva, creando una stretta correlazione tra sistema delle Performance e sistema sanzionatorio, che pur permanendo su sfere distinte, collaborano nel garantire efficienza, produttività, economicità e senso del dovere. La società nel corso del precedente triennio ha avviato diverse procedure disciplinari per violazione del codice di comportamento ed ha, inoltre, diffuso Ordini di servizio che hanno ribadito la declaratoria dei comportamenti cui sono tenuti i dipendenti. Ciò al fine di sensibilizzarli ulteriormente al rispetto dei principi e doveri in esso contenuti. Nel corso del triennio 2022-2024, la società si era fissata l’obiettivo di aggiornare il codice revisionandolo attraverso l’introduzione di compiti e doveri dei dipendenti più dettagliati e analitici. Nel 2022, l’RPTC, alla luce delle Linee Guida ANAC– Delibera n. 177/2020, ha provveduto all’aggiornamento del “Codice di Comportamento”. Tale aggiornamento è frutto di un’attenta analisi ed elaborazione delle esperienze aziendali e delle condotte adottate dai dipendenti in quest’ultimo biennio. Alla stregua delle delibere ANAC, sono stati inseriti ulteriori regole comportamentali che si aggiungono alle misure di prevenzione, in termini di efficacia e correttezza, sempre più consone alla tipologia degli obiettivi aziendali e dei servizi aeroportuali gestiti. Nel 2023, l’RPTC ha provveduto alla trasmissione e alla diffusione del Nuovo Codice di Comportamento attraverso i canali interni a tutti i dipendenti, consulenti e collaboratori (coordinatori settori - bacheche aziendali) nonché attraverso i dispositivi telematici aziendali esterni. La violazione del Codice di Comportamento, del Modello e delle procedure appena aggiornate, conferma con precisione una evidente compromissione del rapporto fiduciario tra Sac Service e destinatari. Tale violazioni saranno perseguite dalla società, con tempestività ed immediatezza, mediante provvedimenti sanzionatori /disciplinari adeguati e proporzionati alla violazione commessa. Commenti
3.2. TRASPARENZA
Con la L. 190/2012 è stato introdotto nell’ordinamento italiano il principio di trasparenza come una struttura portante delle politiche di prevenzione della corruzione. Il combinato disposto della disposizione del 2012 con il d.lgs. 33/2013 ha consolidato la lettura per cui la trasparenza è finalizzata alla realizzazione di un’amministrazione aperta e al servizio del cittadino. La trasparenza, dunque, costituisce uno strumento essenziale per la prevenzione della corruzione e per il perseguimento di obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità della pubblica amministrazione. La L. 190/2012 ha stabilito che la trasparenza dell’attività amministrativa deve essere assicurata mediante la pubblicazione sui siti web istituzionali delle pubbliche amministrazioni delle informazioni rilevanti stabilite dalla legge. In particolare, gli obblighi di trasparenza sono riportati all’art. 1 commi 15, 16, 26, 27, 32 e 33 L. 190/2012. Il d.Lgs. 33/2013, adottato in virtù della delega legislativa contenuta nella predetta legge, definisce la trasparenza quale “accessibilità totale” delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. La trasparenza, dunque, non deve considerarsi come fine, ma come strumento mediante il quale ottenere un’amministrazione che opera in maniera eticamente corretta e che persegue obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione, valorizzando l’accountability con i cittadini. Modalità di rispetto della normativa e di attuazione del principio di trasparenza nella Società: -La SAC Service ha assolto i propri obblighi: nominando il Responsabile della Trasparenza (coincidente con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione); pubblica sul proprio sito, nella sezione Trasparenza, le informazioni richieste dal d.Lgs. 33/2013; attestando il corretto assolvimento degli obblighi di pubblicazione. L’art. 5 del d.Lgs. 33/2013. E’ presente una procedura per la realizzazione dell’accesso civico, che verrà implementata nel corso del 2023 con un regolamento per l’Accesso condiviso con la Società capogruppo. La Società ha deciso di adempiere agli obblighi previsti dalla normativa e di garantire una corretta trasparenza della Società mediante il supporto di una società esterna (PA33/TIM). Nel 2021, la Sac Service ha nominato l’Organismo di Vigilanza quale organo monocratico. Considerata la visione sinergica del sistema di presidio dei rischi tra RPTC e OdV, l’RPTC collabora attraverso: - lo scambio e la condivisione dei flussi informativi in un’utile logica di semplificazione nel rispetto del D.Lgs.231/2001 e di cui alla L.190/2012 e Dlgs 231/2001; la valutazione dei criteri e metodologie adottate per l’elaborazione della mappatura dei rischi e del suo costante aggiornamento. Alla stregua delle novità suddette l’RPTC in particolare: 1) valuta i singoli protocolli di prevenzione adottati in termini di idoneità e concreta capacità di prevenzione; 2) svolge attività periodiche di verifica e monitoraggio sulla concreta attuazione delle misure di prevenzione adottate, della gestione e della formazione del personale in merito alle segnalazioni di illeciti e del whistleblowing. 3) svolge attività di formazione con focus dedicati nel prossimo triennio rivolta particolarmente ai referenti, ai responsabili trasmissione dati, ai coordinatori addetti alle aree a maggior rischio corruttivo, mirato a valorizzare i programmi, le politiche e gli strumenti utilizzati per la prevenzione con l’approfondimento di tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun dipendente nella società. L’RPTC verifica costantemente che gli obblighi di pubblicazione siano rispettati. In particolare, i singoli coordinatori sono responsabili per le Aree di propria competenza nella pubblicazione delle informazioni. L’ RPTC verifica che quest’obbligo venga adempiuto e nel caso in cui non si sia tempestivamente proceduto alla pubblicazione dell’informazione prevista da legge provvede a segnalare al Coordinatore/Responsabile la mancata pubblicazione e l’inadempimento riscontrato. L’Allegato al presente piano descrive l’elenco dei soggetti che garantiscono il rispetto degli obblighi di pubblicazione. Commenti
1. INCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ SPECIFICHE PER GLI INCARICHI DI AMMINISTRATORE E PER GLI INCARICHI DIRIGENZIALI
L’autorità ha riscontrato un particolare conflitto di interessi che scaturisce come ANAC stessa definisce “Conflitto di interessi strutturali”, ovvero casi in cui pur non rientrando tra i casi di incompatibilità e inconferibilità disciplinati dal d.lgs 31/2013 genera un conflitto di interessi in relazione non a una tipologia di atti ma di funzioni attribuite. Premessa: Il D.Lgs. n. 39/2013 recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190” ha disciplinato: 1) particolari ipotesi di inconferibilità di incarichi (dirigente/funzionario) di responsabilità di posizione organizzativa in relazione all’attività svolta dall’interessato in precedenza (c.d. Pantouflage – revolving doors); 2) situazioni di incompatibilità specifiche per i titolari di incarichi (dirigente/funzionario) di responsabilità di posizione organizzativa. 3) ipotesi di inconferibilità di incarichi (dirigente/funzionario) di responsabilità di posizione organizzativa per i soggetti che siano stati destinatari di sentenze di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione. In particolare, i Capi III e IV del D.Lgs. n. 39/2013 regolano le ipotesi di inconferibilità degli incarichi ivi contemplati in riferimento a due diverse situazioni: incarichi a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni; incarichi a soggetti che sono stati componenti di organi di indirizzo politico. Modalità di attuazione degli obblighi previsti dalla legge: La Società è tenuta a verificare la sussistenza di eventuali condizioni ostative in capo a coloro che rivestono incarichi di amministratore - come definiti dall’art. 1 comma 2 lett. l D. Lgs. 39/2013 (Presidente con deleghe gestionali dirette, amministratore delegato e assimilabili, di altro organo di indirizzo delle attività dell'ente, comunque denominato) – e a coloro cui sono conferiti incarichi dirigenziali. L’accertamento avviene mediante: inserimento negli atti di attribuzione degli incarichi delle condizioni ostative al conferimento dell’incarico (determinazione ANAC 8/2015); dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato e pubblicata sul sito della Società (art. 20 D.Lgs. 39/2013). La dichiarazione è condizione per l’acquisizione di efficacia dell’incarico; attività di vigilanza da parte del RPCT sulla base di una programmazione che definisca le modalità e la frequenza delle verifiche anche su segnalazione di soggetti interni ed esterni (art. 15 D. Lgs. 39/2013). Se all’esito della verifica risulta la sussistenza di una o più condizioni ostative, la Società provvede a conferire l’incarico ad altro soggetto. A tal fine, è opportuno inserire nel prossimo triennio ulteriori direttive interne da parte degli uffici competenti volte ad effettuare controlli sui precedenti penali e sugli interpelli per l’attribuzione degli incarichi inserendo le condizioni ostative al conferimento dello stesso. Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art. 17 del già citato D. Lgs. n. 39/2013. Mentre ai sensi del successivo art. 18, a carico di coloro che hanno conferito i suddetti incarichi dichiarati nulli sono applicate le previste sanzioni. I Capi V e VI dello stesso D.Lgs. n. 39/2013, disciplinano le ipotesi di incompatibilità specifiche. Diversamente dall’ipotesi della inconferibilità, la causa di incompatibilità può essere rimossa mediante rinuncia dell’interessato ad uno degli incarichi che la legge ha considerato incompatibili tra di loro. Se si riscontra nel corso del rapporto una situazione di incompatibilità, il RPCT deve effettuare una contestazione all’interessato e la causa deve essere rimossa entro 15 giorni; in caso contrario, la legge prevede la decadenza dall’incarico e la risoluzione del contratto di lavoro autonomo o subordinato (art. 19 del d.lgs 39/2013). Se la situazione di incompatibilità emerge al momento del conferimento dell’incarico, la stessa deve essere rimossa prima del conferimento. Anche per l’incompatibilità, l’accertamento avviene mediante: inserimento negli atti di attribuzione degli incarichi delle condizioni ostative al conferimento dell’incarico (determinazione ANAC 8/2015); dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art. 46 del D.P.R. 445/2000 pubblicata sul sito della Società; attività di vigilanza da parte del RPCT sulla base di una programmazione che definisca le modalità e la frequenza delle verifiche anche su segnalazione di soggetti interni ed esterni. Nel corso dell’incarico l’interessato presenta annualmente una dichiarazione sull’insussistenza di una delle cause di incompatibilità. Ai sensi della normativa anzidetta, in attuazione del PTPCT, la Società ha predisposto e diffuso alle strutture aziendali competenti l'apposita modulistica da utilizzare ai fini dell’acquisizione delle dichiarazioni di assenza di inconferibilità e incompatibilità da presentare all’atto del conferimento di ogni nuovo incarico dirigenziale di titolare di struttura e di amministratore e, successivamente, da pubblicare sul sito web della Società. Analoghe dichiarazioni verranno, inoltre, annualmente raccolte per comprovare il mantenimento dell'assenza di cause di incompatibilità. Ai fini dell’applicazione degli artt. 35-bis del D.Lgs. n. 165/2001, così come inserito ai sensi dell’art. 1, comma 46, della L. n. 190/2012, e 3 del D.Lgs. n. 39/2013, la Società deve verificare che i dipendenti che sono stati condannati, anche in via non definitiva ed anche in caso di patteggiamento, per delitti contro la pubblica amministrazione: a) non facciano parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o la selezione del personale dipendente; b) non siano assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati; c) non facciano parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere. La situazione impeditiva cessa nel momento in cui viene pronunciata, per il medesimo reato, una sentenza di proscioglimento anche non definitiva. Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 39/2013. A carico di coloro che hanno conferito incarichi dichiarati nulli dovranno essere applicate le sanzioni di cui all’art. 18 dello stesso D.Lgs. n. 39/2013. Qualora all’esito della verifica risultino a carico del personale interessato dei precedenti penali per i delitti sopra indicati, l’amministrazione: si astiene dal conferire l’incarico o dall’effettuare l’assegnazione; applica le misure previste dall’art. 3 del D.Lgs. n. 39/2013; provvede a conferire l’incarico o a disporre l’assegnazione nei confronti di altro soggetto. Qualora la situazione di inconferibilità o incompatibilità sorga nel corso del rapporto, il RPCT effettuerà la contestazione nei confronti dell’interessato. Alla luce di queste disposizioni, la Struttura del Personale, nonché le strutture aziendali competenti per i procedimenti amministrativi sull’acquisizione di beni, servizi e forniture, verificano e sottopongono a revisione periodicamente le direttive aziendali su questa materia, attraverso l’aggiornamento della dichiarazione di insussistenza di situazioni di conflitto di interessi, ricordando con cadenza periodica a tutti i dipendenti e collaboratori di comunicare tempestivamente eventuali variazioni nelle dichiarazioni già presentate. Il Responsabile Anticorruzione e Trasparenza nel corso dell’anno e del triennio svolgerà un controllo e si atterrà per la verifica del rispetto sulla normativa delle inconferibilità ed incompatibilità alla Determinazione Delibera n. 833 del 3 agosto 2016 e successivi provvedimenti integrativi. Commenti
2. Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti.
Al fine di assicurare il rispetto di quanto previsto dall’art. 53 comma 16 ter del D.Lgs. 165/2001, come modificato dalla L. 190/2012 – ossia il mancato conferimento di incarichi professionali nei confronti di ex dipendenti pubblici nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego (c.d. Pantouflage) – la Società ha assunto iniziative volte a garantire che: nelle forme di selezione del personale sia inserita espressamente la condizione indicata; i soggetti interessati rendano la dichiarazione di insussistenza della suddetta causa ostativa; sia svolta una specifica attività di verifica a seguito di eventuale segnalazione circa l’esistenza della causa ostativa da parte di soggetti interni ed esterni alla Società. Commenti
3.5 Formazione in tema di anticorruzione.
SAC Service riconosce il ruolo fondamentale della formazione ai fini della prevenzione dei fenomeni di tipo corruttivo e, più in generale, di cattiva amministrazione. Infatti, una formazione adeguata comporta la riduzione del rischio che l’azione illecita sia compiuta. Sono previsti, a tale proposito, due livelli di formazione: un livello generale, attuato attraverso interventi seminariali, rivolto a tutto il personale, volto a diffondere fra tutti i dipendenti i valori etici alla base degli interventi aziendali sui temi della legalità, con riferimento alle tematiche di: etica e legalità (approccio valoriale); trasparenza; informazione su procedure relative a gare d’appalto, contratti, affidamento incarichi; “buone prassi” in relazione ad attività di “front office”; un livello specifico, indirizzato ai Coordinatori e Responsabili di struttura e al personale operante nelle aree maggiormente a rischio di corruzione, ai responsabili/coordinatori addetti alle aree a rischio, con riferimento alle politiche, ai programmi e ai vari strumenti utilizzati per la prevenzione e a tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun soggetto nell'amministrazione. La formazione riveste un’importanza cruciale nell’ambito della prevenzione della corruzione. L’RPTC nel prossimo triennio, svolgerà un nuovo ciclo formativo di aggiornamento e sensibilizzazione dei Coordinatori delle aree a rischio corruttivo e di tutti i coordinatori aziendali tenuto conto delle indicazioni fornite dai diversi attori coinvolti nel sistema delle misure e gestione dell’evento corruttivo e nel rispetto delle ultime Linee Guida emanate dall’ ANAC. Gli incontri saranno finalizzati ad esaminare le principali problematiche riscontrate nel corso dello svolgimento delle attività oltre che ad approfondire e migliorare l’analisi e la mappatura dei processi maggiormente a rischio, oggetto del presente Piano. Commenti
3.5 Formazione sui temi dell'etica, della legalità e dell’attuazione del codice di comportamento.
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1. Tutela del dipendente che segnala gli illeciti (c.d. “whistleblower”).
Scopo In adesione alla L. 179/2017 [Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato], che ha modificato l'art. 54-bis del d.Lgs. 165/2001, con cui il legislatore stabilisce, al comma 2, che “Ai fini del presentearticolo, per dipendentepubblico si intende [...] il dipendente di un ente pubblico economico ovvero il dipendente di un entedi diritto privatosottoposto a controllo pubblico ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile”, Sac Service è destinataria delle disposizioni in merito all'istituto del Whistleblowing ed ha l'obbligo di tutelare il personale dipendente che segnala illeciti di cui viene a conoscenza nello svolgimento delle proprie mansioni. La segnalazione è un atto di manifestazione di senso civico, attraverso la quale il denunciante contribuisce all’emersione ed alla prevenzione di rischi e di situazioni pregiudizievoli all’amministrazione di appartenenza e, di riflesso, per l’interesse pubblico collettivo. In particolare, ANAC, con la Delibera n. 469 del 9 giugno 2021 [Nuove Linee guida in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza in ragione di un rapporto di lavoro, ai sensi dell’art. 54-bis, del d.lgs. 165/2001 (c.d. Whistleblowing), ha disciplinato in maniera più specifica le modalità di gestione delle segnalazioni, in accordo con quanto previsto dalla Legge 179/2017 che prevede l'utilizzo di modalità anche informatiche e il ricorso a strumenti di crittografia per garantire la riservatezza dell'identità del segnalante, del contenuto delle segnalazioni e della relativa documentazione. In ottemperanza a quanto sopra, Sac Service ha adottato, ormai dal 2018, un sistema informatico interamente web based, per la gestione delle segnalazioni in conformità alla Legge 179/2017 ed aggiornato alle linee guida ANAC emanate con delibera 469/2021. La soluzione consente non solo la fase di presentazione delle segnalazioni, ma anche tutta la fase di gestione della segnalazione stessa. Con la procedura adottata viene assicurato il massimo grado di riservatezza sia dei dati del segnalante che della stessa segnalazione, dal momento della presentazione al momento della definitiva chiusura, non essendo necessario in nessuna fase procedere a stampe o invii mail. Lo scopo perseguito è quello di fornire al denunciante ( whistleblower ) chiare indicazioni operative circa l’oggetto, i contenuti, i destinatari e le modalità di trasmissione delle segnalazioni , nonché le forme di tutela che vengono offerte ( allo stato) dal nostro ordinamento. Le condotte illecite comprendono un’ampia serie di fatti, illeciti penali, civili, amministrativi, irregolarità gestionali ed organizzative che sono sintomatici di “Maladministration”. Campo di Applicazione Alla soluzione si può accedere da qualsiasi dispositivo fisso o mobile e da qualsiasi luogo, non essendo necessaria nessuna installazione, attraverso il link “Segnalazione illecito – Whistleblowing”, disponibile nella sezione “Società Trasparente”, sottosezione “Altri Contenuti / Prevenzione della Corruzione”. La piattaforma, come indicato nelle Linee guida: -identifica ogni segnalazione ricevuta mediante l’attribuzione di un codice univoco progressivo, registrando la data e l’ora di ricezione; 1. tutela la riservatezza dell’identità del segnalante, del contenuto della segnalazione, della documentazione ad essa allegata nonché dell’identità di eventuali soggetti segnalati, garantendo l’accesso a tali informazioni solo ai soggetti autorizzati e previsti nell’iter procedurale; 2. separa il contenuto della segnalazione dall’identità del segnalante; 3. rende disponibile il solo contenuto della segnalazione ai soggetti che gestiscono l’istruttoria; 4. prevede l’accesso sicuro e protetto all’applicazione per tutti gli utenti; 5. traccia l’attività degli utenti del sistema nel rispetto delle garanzie a tutela del segnalante, al fine di evitare l’uso improprio di dati relativi alla segnalazione; 6. consente nel corso dell’istruttoria lo scambio di messaggi o documenti tra segnalante e RPCT mediante meccanismi interni alla piattaforma che tutelano l’identità del segnalante. È esclusa l’adozione della posta elettronica individuale quale mezzo di notifica al segnalante; 7. consente di verificare, in qualsiasi momento tramite l’applicazione, lo stato di avanzamento dell’istruttoria, nonché la fruibilità della documentazione custodita, al fine di evitare il download o la stampa della stessa; 8. consente l'accesso (sempre tracciato dal sistema) all’identità del segnalante, esclusivamente al RPCT (che coincide con il custode dell'identità). Una volta ricevuta la segnalazione, entro 15 (quindici) giorni, il RPCT provvede alla sua preliminare valutazione, al fine di verificarne la pertinenza. Nel caso di fondatezza della segnalazione, il RPCT avvia entro i successivi 15 (quindici) giorni l’attività istruttoria (di una durata massima di 90 (novanta) giorni) coinvolgendo i soggetti interni o esterni competenti in base all'oggetto della segnalazione, per l’accertamento della condotta illecita. Per lo svolgimento dell’istruttoria, il RPCT può avviare un dialogo con il whistleblower, chiedendo allo stesso chiarimenti, documenti e informazioni ulteriori, sempre tramite il canale a ciò dedicato nella piattaforma informatica. Ove necessario, può anche acquisire atti e documenti da altri uffici dell’amministrazione, avvalersi del loro supporto, coinvolgere terze persone tramite audizioni e altre richieste, avendo sempre cura che non sia compromessa la tutela della riservatezza del segnalante e del segnalato. Al termine dell’attività istruttoria, comunicata tramite la piattaforma in uso dal soggetto assegnatario della segnalazione, il RPCT provvede, in funzione dei profili di illiceità riscontrati, a comunicare l’esito dell’accertamento al coordinatore / responsabile dell’area cui è ascrivibile il fatto, all’Ufficio del Personale, all’Autorità giudiziaria, alla Corte dei Conti o all’ANAC; fornendo in ogni caso copia di tale comunicazione al Amministratore Unico. Qualora ritenga la segnalazione infondata, il RPCT provvede all’archiviazione della segnalazione, che viene notificata al segnalante dalla piattaforma informatica. Nell'ipotesi in cui le segnalazioni riguardino il RPCT, gli interessati possono inviare le segnalazioni direttamente all’ANAC. L’RPTC, nel 2021, ha elaborato ed attivato, su impulso dell’ODV, una “Procedura per Segnalazioni di Illeciti e Irregolarità” al fine di migliorare l’acquisizione e la gestione delle segnalazioni e comunicazioni delle eventuali azioni ritorsive. La procedura è stata ampiamente diffusa, attraverso l’utilizzo dei canali interni a tutti i dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato. Nel 2023, l’RPTC nel perseguimento dell’obiettivo del precedente PTPCT ha pianificato le sedute formative a seguito del decreto n. 24 del 10 marzo 2023. Il decreto ha recepito la direttiva europea in cui chi denuncia usi inizialmente i canali interni alla propria organizzazione. Sac Service ha, di conseguenza, implementato la piattaforma telematica in dotazione con un ulteriore manuale operativo dedicato ai coordinatori e responsabili della società. I Coordinatori e Responsabili saranno coinvolti nella gestione della segnalazione assicurando sempre la completa riservatezza al segnalante. Ad ANAC si ricorre in un secondo momento ovvero quando il Whistleblower ha segnalato l’illecito tramite canale interno e non ha ricevuto alcun riscontro o quando ha fondato motivo di ritenere che la segnalazione interna presenta dei rischi elevati tali da evitare l’utilizzo. Anac raccoglie le segnalazioni e le sottopone ad un attento vaglio verificando l’effettiva ritorsività delle misure adottate caso per caso ed intervenendo solo in questa situazione. Pertanto, qualora l’autorità ravvisasse una strumentalizzazione delle garanzie del W/B, la protezione del segnalante si annulla immediatamente. Si rappresenta che, ad oggi, non sono pervenute segnalazioni. Nel 2024 l’RPCT pianificherà accurati cicli e seminari informativi e formativi per i coordinatori di funzione e responsabili e per tutti i nuovi dipendenti della società. Commenti
3.7 Misure ulteriori per la prevenzione del rischio: meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni.
Al fine di prevenire il rischio di corruzione, oltre alle misure sopra indicate, si prevedono le seguenti ulteriori misure: a) monitoraggio del rispetto dei termini previsti dai singoli contratti per la fornitura di beni e servizi e per l’esecuzione di lavori e, in caso di superamento degli stessi, informativa, a cura del soggetto che attesta la regolare esecuzione della prestazione, al coordinatore/responsabile competente in materia di gare e contratti con indicazione delle ragioni del ritardo; b) introduzione di forme di presa d’atto del Codice di comportamento da parte dei dipendenti al momento dell’assunzione e da parte dell’aggiudicatario all’atto della stipulazione del contratto. Commenti
3.8 Accesso Civico e Istituzione del registro delle istanze di accesso civico presentate alla Società.
Con l’accesso civico, il legislatore ha creato un moderno diritto di accesso agli atti e al contempo un presidio finalizzato ad un controllo diffuso da parte della collettività, quale modello di cittadinanza attiva, intende conoscere tutte le informazioni rivolte all’organizzazione, andamento gestionale e utilizzo delle risorse pubbliche per il perseguimento dell’attività istituzionale della società medesima. Sac Service, nella predisposizione delle risposte, terrà conto della legislazione nazionale - d.lgs n.33/2013 e alla riformulazione dell’art 5 del d.lgs n.33 del 2013 - della legislazione europea in materia di dati personali, della natura e della tipologia dei dati dei soggetti interessati e della posizione ricoperta dagli stessi dalla società. Gli uffici nel fornire le informazioni richieste di accesso civico / o generalizzato dovranno tenere conto della peculiare forma societaria a tutela degli interessi economici, professionali e di privacy della società e dei soggetti economici che con questa interagiscono. Le istanze di accesso e i relativi riscontri vengono registrati nell’apposito registro della società. Commenti
3.9 Rete dei Referenti e Responsabili Trasmissione Dati.
L’RPTC, nell’ultimo biennio attraverso la Commissione Referenti e il sistema dei controlli interni sugli atti dei coordinatori e dei responsabili, ha notevolmente contribuito a migliorare le fasi decisionali dei processi a rischio elevando altresì il rispetto dell’imparzialità e trasparenza dei servizi gestiti. Nel rispetto di attuazione dell’obiettivo proposto ed portato a termine nel 2023 in linea con i compiti di vigilanza e controllo, con la nomina dei Responsabili trasmissione dati, ’RPTC si avvale del supporto ulteriore delle funzioni aziendali che gestiscono i processi a rischio e i dati oggetto di pubblicazione nel rispetto della normativa sulla Trasparenza. I Responsabili Trasmissione Dati nella normativa di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza rivestono quindi un ruolo essenziale tenuto conto della responsabilità che la società li ha assegnato. In particolare, spettano i seguenti compiti: a) Contribuire all’individuazione e valutazione del rischio anticorruzione nelle aree di loro competenza; b) Definire /proporre idonee procedure interne correlate all’attività di rischio fermo restando che sarà l’RPTC ad esentare l’attività di vigilanza nel rispetto delle normative, delle procedure di riferimento del PPCT; c) Informare il RPTC di tutti i fatti o atti di cui vengano a conoscenza che possano costituire violazione del PPCT e che possano comportare un aumento significativo del rischio. d) Redigere ed inviare i dati periodici e i flussi informativi per le attività di competenza; e) Segnalare al RPTC ogni esigenza di aggiornamento. Si precisa, inoltre, che è e sarà sempre cura del RPTC facilitare l’integrazione tra gli organismi deputati ad attività di Governance e di controllo favorendo il coordinamento e il rispettivo scambio di informazioni. Commenti
3.10 Monitoraggio del processo:
SAC Service individua le modalità, le tecniche e la frequenza del monitoraggio sull’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione anche ai fini del loro aggiornamento. La R.P.C.T. di SAC SERVICE trasmette all’organo di indirizzo politico della società e pubblica sul sito Società trasparente una Relazione recante i risultati dell’attività di prevenzione svolta su uno schema predisposto dall’ANAC. In generale, dato le valutazioni sul rischio, alcuni controlli /misure possono essere oggetto di azioni correttive volte a migliorare il livello di adeguatezza logica. Tali azioni, la cui implementazione è di competenza dei responsabili delle strutture, sono oggetto di monitoraggio da parte del RPTC. Qualora non si rilevi la necessità di azioni correttive, i controlli/ misure possono essere oggetto di specifiche verifiche volte a valutarne l’efficacia operativa. Commenti
3.11 Monitoraggio degli obblighi di trasparenza.
La qualità e l’incisività del monitoraggio sono determinate dalla valutazione, da parte del RPTC, di più elementi tra i quali: -INTERVALLO TEMPORALE tra richiesta di trasmissione ed effettivo invio dei documenti, la completezza dei contenuti, il rispetto della privacy e dati sensibili. Ultimo ma non meno importante la congruità del formato aperto (PDF A) al fine di rendere agevole al cittadino utente la possibilità di poter gratuitamente leggere il documento selezionato. -FORMAZIONE; SAC SERVICE nel prossimo triennio riserverà particolare attenzione alla formazione dei dipendenti in materia di etica, integrità, fenomeni legati al rischio corruttivo. Ancor più si pianificherà una formazione più specifica destinata al RPTC, agli organi e coordinatori/responsabili che svolgono funzioni di controllo (Responsabile Unico del Procedimento) e coordinamento e a tutto il personale impegnato nelle aree più a rischio corruttivo. Gli sforzi che la società si propone per il prossimo triennio è di prevenire tutte le illegittimità gravi in tutti gli atti endoprocedimentali e le attività con provvedimenti e comportamenti imparziali a tutela dell’integrità aziendale e della trasparenza. -INTERNAL AUDIT: Gli esiti dei controlli interni effettivamente applicati nello svolgimento delle attività dei processi aziendali, possono essere utili e opportuni in sede di rispetto dei piani, dei programmi dei risultati e obiettivi predefiniti. Pubblicazione del Piano Il presente piano viene pubblicato a cura del RPTC sul sito web della Società nella pagina “Società Trasparente” e trasmesso a tutti i dipendenti, ai collaboratori ed ai professionisti della Società attraverso la rete intranet aziendale nonché mediante segnalazione via e-mail a tutto il personale affinché ne prenda atto e ne osservi le disposizioni. Si dà atto, infine, che sono state effettuate consultazioni via web ai fini della predisposizione del presente PTPCT e della diffusione delle strategie di prevenzione pianificate. La consultazione ha avuto il seguente esito: Essa si è chiusa in data ……..00/01/2024 – 00.00:00 e a questa data la pagina è stata visualizzata n°00 volte; interventi ricevuti ….. Entrata in vigore: Il presente Piano approvato in via definitiva il ………………../01/2024 entra in vigore dal momento della sua pubblicazione sul sito web della società. Commenti |