Autorita' di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale |
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2.4 SOTTOSEZIONE DI PROGRAMMAZIONE - RISCHI CORRUTTIVI E TRASPARENZA
La sottosezione è predisposta dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) sulla base degli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza definiti dall’Organo di Indirizzo, ai sensi della legge n. 190 del 2012 e che vanno formulati in una logica di integrazione con quelli specifici programmati in modo funzionale alle strategie di creazione di valore. Gli elementi essenziali della sottosezione, volti a individuare e a contenere rischi corruttivi, sono quelli indicati nel Piano nazionale anticorruzione (PNA) e negli atti di regolazione generali adottati dall’ANAC ai sensi della legge n. 190 del 2012 e del decreto legislativo n. 33 del 2013. Sulla base degli indirizzi e dei supporti messi a disposizione dall’ANAC, il RPCT potrà aggiornare la pianificazione secondo canoni di semplificazione calibrati in base alla tipologia di amministrazione ed avvalersi di previsioni standardizzate. In particolare, la sottosezione, sulla base delle indicazioni del PNA, contiene: ?Valutazione di impatto del contesto esterno per evidenziare se le caratteristiche strutturali e congiunturali dell’ambiente, culturale, sociale ed economico nel quale l’amministrazione si trova ad operare possano favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi. ?Valutazione di impatto del contesto interno per evidenziare se la mission dell’Ente e/o la sua struttura organizzativa, sulla base delle informazioni della Sezione 3.2, possano influenzare l’esposizione al rischio corruttivo della stessa. ?Mappatura dei processi sensibili al fine di identificare le criticità che, in ragione della natura e delle peculiarità dell’attività stessa, espongono l’amministrazione a rischi corruttivi con focus sui processi per il raggiungimento degli obiettivi di performance volti a incrementare il valore pubblico (cfr. 2.2.). ?Identificazione e valutazione dei rischi corruttivi potenziali e concreti (quindi analizzati e ponderati con esiti positivo). ?Progettazione di misure organizzative per il trattamento del rischio. Individuati i rischi corruttivi le amministrazioni programmano le misure sia generali, previste dalla legge 190/2012, che specifiche per contenere i rischi corruttivi individuati. Le misure specifiche sono progettate in modo adeguato rispetto allo specifico rischio, calibrate sulla base del miglior rapporto costi benefici e sostenibili dal punto di vista economico e organizzativo. Devono essere privilegiate le misure volte a raggiungere più finalità, prime fra tutte quelli di semplificazione, efficacia, efficienza ed economicità. Particolare favore va rivolto alla predisposizione di misure di digitalizzazione. ?Monitoraggio sull’idoneità e sull’attuazione delle misure. ?Programmazione dell’attuazione della trasparenza e relativo monitoraggio ai sensi del decreto legislativo n. 33 del 2013 e delle misure organizzative per garantire l’accesso civico semplice e generalizzato. Commenti
2.4.1 I SOGGETTI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
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A) IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA
L’incarico di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) è stato affidato, con Decreto Commissariale n. 05/20 del 13.01.2020, al Dott. Fausto Polonio, funzionario Quadro dell’Ente, con pluriennale esperienza in materia di anticorruzione. La scelta di assegnare l’incarico a una figura non dirigenziale è motivata dal fatto che tutt’oggi sono in servizio solo 2 degli 8 Dirigenti previsti in pianta organica ed entrambi sono impegnati attività di gestione e di amministrazione attiva o, comunque, attività nei settori più esposti al rischio corruttivo (v. PNA 2019). Al fine di dare adeguato supporto alle attività del RPCT è stato previsto, già nella pianta organica approvata nel 2018, un ufficio dedicato alle attività in materia di anticorruzione (denominato “Trasparenza, Accesso Civico, Anticorruzione, Trattamento dati sensibili”) incardinato all’interno di un’area (denominata “Comunicazione, Anticorruzione, Trasparenza e trattamento dei dati sensibili) deputata anche alla gestione del ciclo della performance ed alla formazione. Ad Oggi, delle ulteriori n. 5 figure previste, oltre al RPCT, vi è solo un’altra figura in servizio, di II livello, che svolge le funzioni di assistente RPCT. Le attività principali assegnate al RPCT sono: ? predisposizione del sistema di prevenzione della corruzione dell’amministrazione nonché della verifica della tenuta complessiva di tale sistema al fine di contenere fenomeni di cattiva amministrazione; ? programmare le attività necessarie a garantire l’attuazione corretta delle disposizioni in tema di trasparenza elaborando una apposita sezione, impostata come atto fondamentale, con la quale organizzare i flussi informativi necessari a garantire l’individuazione/elaborazione, la trasmissione e la pubblicazione dei dati nonché il sistema di monitoraggio sull’attuazione degli stessi; ? in materia di whistleblowing oltre a ricevere e prendere in carico le segnalazioni, pone in essere gli atti necessari ad una prima “attività di verifica e di analisi delle segnalazioni ricevute”; ?gestire le istanze di accesso civico “semplice” e nell’accesso civico generalizzato, ricevere e trattare le richieste di riesame in caso di diniego totale o parziale dell’accesso o di mancata risposta. Commenti
B) REFERENTI DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Al fine di dare effettiva applicazione alle misure di prevenzione della corruzione è stato nominato, all’interno di ciascun’area, un referente della prevenzione della corruzione il quale, considerata la carenza di personale, è stato individuato nella figura dei Dirigenti e dei Responsabili degli Uffici, con il compito di:
Ai Dirigenti e Responsabili d’Ufficio è attribuito il compito di garantire un efficace meccanismo di comunicazione/informazione nei confronti del RPCT, per il proficuo esercizio della funzione di prevenzione della corruzione. Al di fuori delle comunicazioni da effettuare ai sensi del precedente capoverso, annualmente entro la fine del mese di gennaio i singoli responsabili delle aree trasmettono con cadenza annuale, al RPCT le informazioni sull’andamento delle attività a più elevato rischio di corruzione, segnalando le eventuali criticità ed avanzando proposte operative. I Dirigenti provvedono costantemente al monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti di loro competenza. Inoltre, al fine di una maggiore efficacia e tempestività dell’azione organizzativa ai fini della misura di trasparenza sono stati individuati e nominati, nell'ambito della Struttura Tecnica Operativa, due sub-Responsabili uno per la sede di Augusta e l’altro per l’ufficio di Catania per la specifica materia dell'accesso civico, alle quali è stato attribuito il compito di eseguire le attività propedeutiche alle richieste di accesso civico e documentale. Tale attività presuppone anche la compilazione e pubblicazione annuale del Registro Accesso Atti dell’Ente che puntualmente è stato pubblicato. Nell'annualità 2O23, sarebbe opportuno al fine di definire tutte le sinergie e collaborazione nel ciclo dell'anticorruzione nell’organizzazione dell’Ente, la nomina del Gestore delle segnalazioni delle operazioni sospette cd. Responsabile "Antiriciclaggio”. Commenti
C) ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NEL CICLO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
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D) L’ORGANO DI INDIRIZZO POLITICO
Come confermato nel PNA 2019 l’organo di indirizzo politico deve svolgere un ruolo proattivo nella creazione di un contesto istituzionale favorevole e di supporto al RPCT. Oltre al compito di individuare il RPCT, la legge attribuisce a tale organo il compito importante di collaborare nella formazione e approvazione del presente Piano e, in particolare, nella definizione degli obiettivi strategici generali in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza (art. 1 comma 8 L. 190/2012), ed alla luce di quanto emerso dal monitoraggio sulle misure di prevenzione individuate nel PTPCT approvato lo scorso anno e in particolare dalla Relazione del RPCT per l’anno 2022. Commenti
2.4.2 GLI OBIETTIVI STRATEGICI IN MATERIA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: LA PROGRAMMAZIONE PER IL TRIENNIO 2023-2025
Alla luce del monitoraggio sul triennio 2022-2024 (si veda la sezione monitoraggio del presente Piano) e alle indicazioni fornite dall’ANAC nel PNA 2022 il Presidente, coadiuvato dal RPCT, ha individuato per il triennio 2023-2025 i seguenti obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione:
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2.4.3 VALUTAZIONE DI IMPATTO DEL CONTESTO
Il primo passo fondamentale da fare per avviare il processo di gestione del rischio di corruzione è l’analisi del contesto esterno ed interno, attraverso la quale è possibile ottenere le informazioni necessarie a comprendere come il rischio corruttivo possa verificarsi all’interno dell’amministrazione o dell’Ente, per via delle specificità dell’ambiente in cui essa opera in termini di relazioni, contesto sociale, economico e culturale o per via delle caratteristiche organizzative interne. Commenti
A) VALUTAZIONE DI IMPATTO DEL CONTESTO ESTERNO
L’analisi del contesto esterno ha come obiettivo quello di evidenziare come le caratteristiche dell’ambiente nel quale l’amministrazione opera (criminologiche, sociali, economiche e culturali) possono favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi al suo interno che non può prescindere dalla più attenta considerazione delle attività e delle funzioni proprie attribuite dall’art. 6 della legge 84/94. Operativamente, l’analisi del contesto esterno viene svolta secondo le seguenti modalità: ? acquisizione dei dati e delle informazioni rilevanti: dati economici, dati giudiziari, nonché informazioni sulla percezione del fenomeno corruttivo da parte degli stakeholders; ? interpretazione degli stessi al fine di rilevare il rischio corruttivo. Considerato il vasto e complesso territorio su cui si trova adesso ad operare l’AdSPMSOr, per meglio comprendere le dinamiche territoriali e le principali pressioni a cui l’Ente può essere sottoposto, ai fini della comprensione del contesto, la stessa ANAC suggerisce di attenzionare le informazioni contenute nelle relazioni periodiche sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica, presentate al Parlamento dal Ministero dell’Interno. In Sicilia si conferma "minimale" il ricorso alla violenza, mentre si continua a registrare la convivenza sullo stesso territorio delle organizzazioni mafiose per la spartizione degli "affari". Nella Relazione al Parlamento la Dia segnala come in uno scenario di stagnazione economico-produttiva, "trovano terreno fertile le consorterie criminali che potrebbero infiltrare le risorse della Regione anche in considerazione dei fondi del Pnrr destinati all'Isola". La criminalità organizzata siciliana si presenta con caratteristiche diverse nelle varie aree della regione e la Relazione ricostruisce la geografia mafiosa. In particolare nella città di Catania, alle storiche famiglie si affiancano altri sodalizi, più fluidi e non organici a 'Cosa nostra'. “La città di Catania, epicentro dell’area metropolitana più densamente popolata della Sicilia rappresenta il fulcro economico e infrastrutturale del distretto del sud-est della Sicilia oltre che il principale polo industriale, logistico e commerciale dell’isola peraltro sede di un aeroporto internazionale che è il quarto in Italia per traffico passeggeri e di un grande porto commerciale e turistico che rappresenta uno snodo strategico per il trasporto pesante su gomma da e verso i porti più importanti del centro e nord Italia”. Si legge nella relazione. Una mafia sempre meno militare e sempre più capace di "penetrare e di confondersi nel tessuto economico legale" e nelle "dinamiche della gestione locale della cosa pubblica". Così messe da parte "azioni eclatanti e destabilizzanti per la sicurezza pubblica", i boss preferiscono stringere "patti corruttivi" con colletti bianchi e imprenditori. "Minimale continua ad essere il ricorso alla violenza da parte di tutte le organizzazioni mafiose - si legge nel documento -. Le stesse infatti confermano la centralità del business che le vedrebbe, a volte contrapposte, a convivere sullo stesso territorio per la spartizione degli 'affari'. Questa mafia sempre più silente e mercantilistica privilegerebbe, pertanto, un modus operandi collusivo-corruttivo nel quale gli accordi affaristici non sono stipulati per effetto di minacce o intimidazioni ma sono il frutto di patti basati sulla reciproca convenienza". Una caratteristica, quella di "penetrare e di confondersi nel tessuto economico legale, in quello imprenditoriale e nelle dinamiche della gestione locale della cosa pubblica" che da sempre ha contraddistinto Cosa nostra catanese, ma che secondo la Dia adesso contraddistingue anche le altre articolazioni territoriali. "Nel tempo anche le altre organizzazioni di tipo mafioso hanno perseguito la medesima strategia - si legge nella relazione semestrale - abbandonando il più possibile l'idea di affermarsi sul territorio mediante azioni eclatanti e destabilizzanti per la sicurezza pubblica. Si preferirebbe quindi individuare, all'interno delle amministrazioni pubbliche locali e delle professioni o delle imprese, soggetti di riferimento in grado di garantire il perseguimento dei propri interessi illeciti". "E' la strategia mafiosa tesa a rafforzare l'interlocuzione con professionisti ed ambienti istituzionali che, abbandonando il tradizionale ricorso a metodi cruenti per il controllo del territorio, privilegia l'approccio corruttivo. L'azione spregiudicata e violenta del passato ha peraltro ceduto il passo alla necessità di adottare strategie silenti di contaminazione e di corruzione. Accanto al controllo del territorio, che resta comunque un'esigenza primaria dell'organizzazione, il percorso intrapreso dalle mafie è quello di inserirsi nel panorama sociale ed economico di riferimento 'coinvolgendo' la pubblica amministrazione tramite manovre corruttive". Commenti
B) VALUTAZIONE DI IMPATTO DEL CONTESTO INTERNO
L’analisi del contesto interno ha lo scopo di mettere in evidenza gli aspetti legati all’organizzazione e alla gestione per processi che influenzano la sensibilità della struttura al rischio corruttivo oltre all’esame della struttura organizzativa e delle principali funzioni da essa svolte, per evidenziare il sistema delle responsabilità. Alla luce delle nuove attribuzioni normative della L. n. 205 del 27 Dicembre 2017 sul riordino della legislazione in materia portuale, si è reso necessario avviare il processo di riorganizzazione della Segreteria Tecnico-Operativa a partire dalla predisposizione di una nuova pianta organica, approvata dal MIMS nel 2018, la ridefinizione delle competenze delle Aree e degli Uffici di cui essa è composta (con l’approvazione del mansionario), la nomina dei Responsabili di Area (2018) e dei Responsabili di Ufficio (2020) e l’avvio (nell’anno 2020) delle procedure concorsuali per la copertura delle posizioni vacanti, oggi (2023), dopo due anni di blocco a causa della pandemia, in fase di conclusione. A questo si aggiunge in ultimo l’acquisizione del Porto di Pozzallo (a seguito della legge n. 108 del 5 agosto 2022) per il quale si è chiesto ed ottenuto dal MIT l’ampliamento della pianta organica di 1 unità di personale con livello Quadro B, n. 1 Unità di personale con livello II e n.2 unità di personale con livello IV. Nelle more che vengano espletati i concorsi anche delle posizioni dirigenziali scoperte, il Segretario Generale ha assunto ad interim 6 aree dirigenziali (Tecnica e Ambiente, Amministrativa Contabile, Lavoro portuale, Affari generali, Demanio e Trasparenza ed Anticorruzione), garantendo il funzionamento dell’Ente in ordine, principalmente, alle discendenti responsabilità che le suddette aree, per nomenclatura organizzativa, hanno per legge. Per un’analisi più approfondita della struttura organizzativa dell’Ente si rinvia alla sottosezione “Struttura organizzativa” del presente documento. Commenti
2.4.4 LA MAPPATURA DEI PROCESSI
La mappatura dei processi serve ad individuare le criticità che, in ragione della natura e delle peculiarità dell'attività', espongono l'amministrazione a rischi corruttivi con particolare attenzione ai processi per il raggiungimento degli obiettivi di performance volti a incrementare il valore pubblico. Così come previsto nel PIAO del triennio precedente l’Ente ha provveduto nel corso del 2022 ad aggiornare le mappature dei processi redatte nel 2020, al fine di integrare le schede dei processi già mappati di ulteriori elementi, riguardanti in particolar modo il monitoraggio delle misure specifiche individuate e di redigere ex novo le schede dei processi non ancora mappati. Le suddette attività si sono svolte durante gli incontri organizzati dal RPCT con tutti i dipendenti di ciascun ufficio, secondo il principio per cui tutti, a prescindere dal livello di inquadramento/responsabilità all’interno dell’Amministrazione possono dare il loro contributo nella lotta alla corruzione. Le mappature sono state redatte sempre secondo l’approccio di tipo qualitativo nella valutazione dei rischi, introdotto dall’ANAC nell’Allegato 1 alla Delibera n. 1064/2019, tenendo conto delle indicazioni contenute nello schema pubblicato in consultazione del PNA 2022-2024 (successivamente approvato dal Consiglio dell'ANAC il 16 novembre 2022) nell’individuazione delle misure di prevenzione e relativi target e indicatori di controllo. Sulle suddette misure di prevenzione (sia generali che specifiche) verrà effettuata un’apposita attività di monitoraggio, (i cui risultati andranno a confluire nella Relazione annuale del RPCT) la quale consentirà (come è avvenuto negli anni 2021 e 2022) di evidenziare il livello di attuazione della sezione anticorruzione e trasparenza del PIAO, l’efficacia o gli scostamenti delle misure ivi previste rispetto a quelle attuate, nonché le criticità e i suggerimenti di miglioramento sulle stesse, elementi che guideranno l’Amministrazione nella revisione della strategia di prevenzione che confluirà nel PIAO del prossimo triennio. Commenti
2.4.5 MISURE DI CARATTERE GENERALE PER PREVENIRE IL RISCHIO DI CORRUZIONE
Per ciascuna delle misure di prevenzione di seguito esposte, vengono in primo luogo illustrati i risultati conseguiti nell’anno precedente e in secondo luogo, sulla base dei suddetti risultati, le attività che si intende attuare per l’anno in corso. Commenti
a. LA FORMAZIONE
La formazione/informazione di livello generale deve perseguire i seguenti obiettivi: ?aggiornamento delle competenze, posto che l’attività amministrativa svolta mediante decisioni assunte con “cognizione di causa” comporta la riduzione del rischio di azioni illecite compiute inconsapevolmente; ?condivisione di una base omogenea minima di conoscenza, indispensabile presupposto per la programmazione della rotazione di personale; ? favorire la conoscenza e la sensibilizzazione sulle tematiche dell’etica e della legalità, al fine della diffusione di valori e di comportamenti eticamente orientati. La formazione di livello specifico persegue invece l’obiettivo di creare una competenza specialistica per lo svolgimento delle attività nelle aree a più elevato rischio di corruzione, anche attraverso iniziative di formazione mirate, rivolte al RPCT ed ai referenti della trasparenza e prevenzione e alle figure a vario titolo coinvolte nel processo di prevenzione. In merito alla formazione, non sono state evidenziate particolari esigenze, se non nel caso di nuove assunzioni. Sulla base delle esigenze esposte dai dipendenti in fase di monitoraggio delle misure e dello sviluppo strategico dell’Ente nel 2023 verranno erogati i seguenti corsi di formazione: Nella scelta delle modalità di attuazione dei processi di formazione, devono essere tenute presenti le seguenti indicazioni:? ?prevedere in occasione della rotazione del personale forme di affiancamento a personale esperto con funzione di “tutoraggio”; ?prevedere apposite iniziative formative sui contenuti del Codice di comportamento e sulla responsabilità disciplinare e sul conflitto di interesse, basandosi prevalentemente sull’esame di casi concreti; ?prevedere appositi gruppi di lavoro nell’ambito dei quali vengono esaminate ed affrontate problematiche inerenti all’etica e le buone prassi nel contesto dell’amministrazione, al fine di favorire uniformi ed adeguati comportamenti in relazione alle diverse situazioni esaminate, prevedendo occasioni di confronto con esperienze e prassi amministrative di altri Enti similari; ?prevedere occasioni di diffusione degli orientamenti giurisprudenziali sui vari aspetti dell’esercizio della funzione amministrativa, indispensabile per orientare l’azione degli uffici ed evitare l’insorgere di prassi contrarie alla corretta interpretazione della norma di volta in volta applicabile; ? contestualizzare l’attività formativa alle specifiche realtà operative dell’Ente, partendo dallo studio di casi concreti come emerso dai risultati dell’attività formativo svolta nell’anno 2021; Come per il 2022 la formazione verrà realizzata anche attraverso le metodologie e le modalità più utili per garantire l’efficacia formativa, (diretta streaming, in aule virtuali). A fine di ogni corso verrà somministrato ai partecipanti un questionario di gradimento, oltre che ad un test finale di valutazione dell’apprendimento e verrà consegnato un attestato di partecipazione a tutti coloro che abbiano seguito almeno 80% delle ore previste per ciascun corso. Per la formazione di livello specifico invece, diretta a figure specifiche, saranno proposte azioni formative in materia di consultazione di banche dati e di loro utilizzo, per l’analisi delle anomalie dei processi produttivi, del contesto territoriale, in una prospettiva di "sicurezza" dell'organizzazione, privilegiando il confronto diretto e lo scambio di esperienze, allo scopo di favorire la declinazione e lo sviluppo dei comportamenti attesi, in una prospettiva condivisa di contrasto alla mala gestione. Una soluzione ottimale in un’ottica di assolvimento degli obblighi formativi in capo al datore di lavoro nei confronti del nuovo personale assunto, sarebbe quella di realizzare un videocorso che possa andare ad approfondire le aree tematiche più trasversali e più utili al personale che prende servizio in un Ente caratterizzato da molteplici specificità, quale l’Autorità del Sistema Portuale. Il Video Corso, una volta realizzato, sarà caricato sulla rete intranet dell’Ente e lasciato a disposizione di tutti i dipendenti, in quanto potrebbe anche configurarsi quale utile strumento di informazione in senso più ampio, affrontando tematiche di particolare rilievo amministrativo e organizzativo. Il videocorso, infatti, sarà strutturato come un tour virtuale che presenti l’Ente, i suoi valori e le sue finalità istituzionali, offrendo anche una panoramica sulle seguenti tematiche: - la Struttura dell’Ente, con specifico approfondimento sulle funzioni di ciascuna Direzione; - i Regolamenti in materia di personale, con particolare riguardo agli aspetti organizzativi; - il Codice di Comportamento; -la Sicurezza sul luogo di lavoro e i suoi “attori” nell’Ente: RSPP, ASPP, RLS, Medico Competente; - la prevenzione della corruzione, la trasparenza e il ruolo del RPCT, con approfondimento di alcune tematiche quali il divieto di pantouflage e il whistleblowing; - la Privacy e il Responsabile della Protezione dei Dati (DPO); - il Sistema di Qualità quando sarà attivato; - la digitalizzazione e il Responsabile della Transizione al Digitale. Invece ai fini del monitoraggio nel corso dell’anno 2022, sono stati svolti i seguenti corsi -Un Corso è stato organizzato da Leonardo dal titolo “awareness sulla sicurezza informatica, nella volontà di venire incontro alle esigenze lavorative del personale. Il progetto formativo aveva l’obiettivo di formare tutto il personale dell’Ente in materia di sicurezza delle informazioni e protezione dei dati. In particolare, si desidera accrescere il livello di sensibilizzazione dei rischi cibernetici e nel procedere secondo i corretti processi di rilevamento, gestione e segnalazione degli incidenti di sicurezza. Il percorso formativo si è articolato in due fasi. Una fase predisposta con dei video corsi (n.6) in cui sono stati trattati temi di sensibilizzazione ai rischi cibernetici e l’altra svolta con la presenza del docente incentrato sul trattamento del rischio, in particolare, sulle attività relative all’individuazione delle problematiche e sul come gestire le situazioni lavorative di tutti i giorni. - Un Corso distribuito in più sezioni (giorni) è stato organizzato e condotto dal Dirigente dell’Ufficio Gare e Contratti dal titolo “Preparazione e conduzione delle gare (Formazione in house)”. Il corso ha riguardato oltre all’invio di materiale didattico per una facile consultazione, la delucidazione di fornire gli adeguati principi istruttori sui quali si fondano le procedure di gara le cui prescrizioni di dettaglio sono indicati nel Testo Unico degli Appalti e dei contratti Pubblici e nei continui aggiornamenti ed adeguamenti cui il medesimo è sottoposto. Ed in particolare la formazione ha riguardato ?La programmazione, progettazione e conduzione dell’appalto pubblico. ?Il sistema di e-procurement della pubblica amministrazione gestito da Consip Spa. ?La Procedura negoziata e affidamento diretto. ?Le Procedure di gara e-procurement. - Un Corso pratico sull’utilizzo della nuova piattaforma Maggioli per la semplificazione della redazione degli atti amministrativi rivolta a tutti i dipendenti. Tale corso propedeutico all’installazione della piattaforma rientra tra gli obiettivi strategici dell’Ente. Commenti
a. CONFLITTO DI INTERESSI
L’istituto del conflitto di interessi è disciplinato da un complesso di disposizioni (art. 6-bis della legge 241/1990 e degli artt. 6 e 7 del d.P.R. 62/2013 e per i dipendenti dell’AdSP l’art. 7 del Codice di Comportamento) i quali, facendo riferimento a un’accezione molto ampia di conflitto, attribuiscono rilievo a qualsiasi situazione che potenzialmente possa minare il corretto agire amministrativo e compromettere, anche in astratto, l’imparzialità richiesta al dipendente pubblico nell’esercizio del potere decisionale. ? Alla luce del quadro normativo citato in premessa a gennaio del 2022 è stato approvato il “Regolamento in materia di conflitto di interessi, inconferibilità ed incompatibilità” al fine di consentire a tutti i dipendenti una corretta applicazione della norma, identificando in maniera chiara e puntuale i soggetti (interni ed esterni all’Ente) obbligati ad effettuare le comunicazioni sull’esistenza di eventuali conflitti di interesse, i soggetti deputati alla verifica della situazione (anche solo potenziale) di conflitto di interessi nonché la relativa modulistica. Nel regolamento sono state inoltre individuate anche le comunicazioni che i dipendenti devo rilasciare ogni qualvolta vengono assegnati a un nuovo ufficio (“comunicazioni riguardanti l’adesione ad associazioni e organizzazioni, interessi finanziari e conflitti d’interesse, partecipazioni azionarie e degli altri interessi finanziari”). Dal monitoraggio sull’attuazione della misura nel 2022 è emerso che: -l’80% dei RUP hanno rilasciato la dichiarazione prima della nomina e solo il 20% dopo; -il 100% dei componenti di commissione istruttoria interna (demanio)/commissione di gara hanno rilasciato la dichiarazione o hanno dichiarato a verbale nella prima seduta di riunione l’assenza di conflitto di interessi. Al fine di raggiungere una percentuale più alta di attuazione della misura e di recepire le indicazioni fornite da ANAC nel PNA 2022 soprattutto in materia di applicazione del conflitto di interessi nell’ambito degli appalti pubblici si è deciso di aggiornare il Regolamento interno (citato sopra) approvato l’anno scorso sui seguenti aspetti: -previsione anche per DEC, al DL, al Coordinatore coordinatore per la sicurezza, l’esperto per accordo bonario, gli organi coinvolti nella valutazione delle transazioni, i collaudatori/soggetti competenti alla verifica di conformità ed eventuali loro assistenti dell'obbligo di dichiarazione di assenza di conflitto di interessi prima della nomina, -le dichiarazioni di cui sopra devono essere inviate anche al RPCT oltre che al soggetto conferente l'incarico. Infine dal punto di vista tecnico-operativo si prevede di inserire quale elemento obbligatorio delle premesse dei Decreti/Determine di nomina dei soggetti sopra elencati che si è provveduto ad acquisire, preventivamente all'affidamento dell’incarico, le dichiarazioni di assenza di conflitto di interessi. Per una trattazione più completa della procedura individuata dall’AdSPMSOr si rimanda all’aggiornamento 2023 del Regolamento in questione, approvato con il PIAO 2023-2025 e pubblicato nella sezione “Amministrazione Trasparente” - “Disposizioni Generali” - “Atti Generali” - “Regolamenti”. Commenti
b. ROTAZIONE DIPENDENTI
La rotazione “ordinaria” del personale è una misura organizzativa preventiva finalizzata a limitare il consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa, conseguenti alla permanenza nel tempo di determinati dipendenti nel medesimo ruolo o funzione. E’ stato evidenziato che un maggior numero di risorse in organico potrebbe garantire, sotto l’aspetto della prevenzione della corruzione, una più facile applicazione di tutte quelle misure di contenimento del rischio che hanno lo scopo di frammentare il processo in capo a più soggetti, ovvero di svolgere l’attività in modo condiviso e/o di attribuirne lo svolgimento a rotazione al fine di limitare i fenomeni di “mala gestio” e corruzione (aggiornamento PNA 2018 e PNA 2019). L’applicazione di tale misura richiede oltre che un’adeguata dotazione organica, un’adeguata programmazione al fine di formare professionalmente i dipendenti che saranno ruotati e che si ritroveranno a gestire procedimenti nuovi. Attualmente le unità lavorative in servizio nell’AdSPMSO, escluso il Segretario Generale, sono 40 di cui 2 Dirigenti e 6 Funzionari Responsabili d’Ufficio, in una pianta organica che prevede un totale di 69 unità lavorative, ciò rende impossibile programmare ed attuare tale misura, la cui applicazione viene rimandata dopo l’assunzione di nuovo personale e motivo per cui sono state attuate 3 misure alternative. A tal proposito, come già avvenuto negli anni precedenti, sono state quindi applicate delle misure alternative alla rotazione, quali:
Dal monitoraggio effettuato nel 2022 risulta che le misure alternative di cui sopra sono state attuate. Nello specifico si devono valutare dei potenziali “vincoli” per la realizzazione di queste misure, considerato che da un lato bisogna assicurare il buon andamento e la continuità dell’azione amministrativa e dall’altro occorre garantire la qualità delle competenze professionali necessarie per lo svolgimento di alcune attività specifiche ad elevato contenuto tecnico. Commenti
c. LA ROTAZIONE STRAORDINARIA
La rotazione straordinaria di cui alle “Linee guida in materia di applicazione della misura della rotazione straordinaria di cui all’art. 16, comma 1, lettera l- quater, del d.lgs. n. 165 del 2001” si applica obbligatoriamente al personale nel caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva (con e senza rilevanza penale). Le modalità di applicazione si distinguono per:
I reati che prevedono la rotazione obbligatoria sono richiamati nel D.lgs. 39/2013 ed esattamente al Titolo II, Capo I “Dei delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica amministrazione”, nonché nel D.lgs 235/2012 il quale, oltre ai citati reati, ricomprende un numero rilevante di gravi delitti (es. associazione mafiosa, quella finalizzata al traffico di stupefacenti o di armi, i reati associativi finalizzati al compimento di delitti anche tentati contro la fede pubblica, contro la libertà individuale). Per quanto riguarda l’attuazione della misura nel 2022 non essendosi verificato il caso la misura non è stata attuata. Rotazione già applicata a seguito di provvedimenti cautelari della magistratura inquirente per condotte penalmente rilevanti ancora sub iudice. Commenti
d. INCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ DI INCARICHI DIRIGENZIALI
L’art. 1 del D. Lgs. n. 39/2013 disciplina una serie articolata di cause di inconferibilità e incompatibilità, con riferimento alle seguenti tipologie di incarichi:? ? “componenti degli organi di indirizzo politico”: le persone che partecipano, in via elettiva o di nomina, ad organi di indirizzo degli enti pubblici; ? “amministratore di Enti pubblici”: gli incarichi di Presidente, con deleghe gestionali dirette; ? “organi amministrativi di vertice”, gli incarichi di livello apicale, quali quello di Segretario generale; ? “incarichi dirigenziali interni”: gli incarichi di funzione dirigenziale, che comportano l’esercizio in via esclusiva delle competenze dell’amministrazione e della gestione. Ne deriva che, per quanto di interesse per l’Autorità di Sistema Portuale, i soggetti destinatari di tale norma sono: ? Presidente; ? Componenti del Comitato di Gestione; ? Segretario Generale; ? Dirigenti; ? funzionari dell’Ente a cui, anche per periodi determinati, vengono attribuiti incarichi dirigenziali. Come è noto, l’art. 20 del decreto in questione, prevede che i soggetti sopraindicati rilasciano una dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità e di incompatibilità, all’atto di conferimento dell’incarico e che ogni anno rinnovino quella sull’insussistenza di cause di incompatibilità. Al fine di procedere in modo più efficiente ed uniforme alle prescrizioni di legge soprattutto in merito alle attività di verifica da effettuare sulla sussistenza di cause di inconferibilità e di incompatibilità, pre e post conferimento incarico, è stato elaborato il Regolamento (unico) in materia di conflitto di interessi, inconferibilità ed incompatibilità nel quale vengono descritte nel dettaglio chi e quali attività deve intraprendere, nonché la modulistica da utilizzare per il rilascio delle dichiarazioni. Per quanto riguarda il livello di attuazione per l’anno 2022 sugli incarichi dirigenziali, non sono stati affidati nuovi incarichi mentre è stato richiesto a quelli già in carica (compreso il Segretario Generale) di rinnovare la dichiarazione con riferimento anche gli incarichi ad interim a loro affidati nell’anno 2022, su cui il RPCT ha effettuato le verifiche richieste per legge. Commenti
e. FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONI AGLI UFFICI, CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA P.A
L’art. 35-bis del d.lgs. 165/2001, introdotto dalla l. 190/2012, prevede che in caso di sentenze di condanna, anche non passate in giudicato, per i reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, non possono essere assegnati i seguenti incarichi: - far parte di commissioni di concorso per l’accesso al pubblico impiego; - essere assegnati ad uffici che si occupano della gestione delle risorse finanziarie o dell’acquisto di beni e servizi o della concessione dell’erogazione di provvedimenti attributivi di vantaggi economici; - far parte delle commissioni di gara per la scelta del contraente per l’affidamento di contratti pubblici o per la concessione o l’erogazione di sovvenzioni o benefici. La dichiarazione di cui sopra deve essere richiesta al diretto interessato preventivamente all’incarico. Commenti
f. IL PANTOUFLAGE
L’art. 1, co. 42, lett. l) della l. 190/2012 ha introdotto nell’art. 53, comma 16 ter del d.lgs. 165/2001 l’ipotesi della cd. “incompatibilità successiva” (pantouflage), ovvero il divieto per i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività dell’amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. L’obiettivo di tale disposizione è quello di prevenire uno scorretto esercizio dell’attività istituzionale da parte del dipendente pubblico, un conflitto di interessi ad effetti differiti, finalizzato a precostituirsi un favore nei confronti di colui che in futuro potrebbe conferirgli incarichi professionali, acclarando il diretto collegamento con il principio costituzionale di trasparenza, imparzialità, buon andamento e di quello che impone ai pubblici impiegati esclusività del servizio a favore dell’Amministrazione (art. 97 e 98 Cost.).? Nel 2022 il pantouflage è stato applicato nei confronti degli operatori economici partecipanti alle gare, i quali o hanno rilasciato la dichiarazione predisposta dall’Amministrazione o hanno presentato il DGUE al cui interno vi sono i riferimenti al’art. 53, comma 16 ter del d.lgs. 165/2001; mentre non si sono verificati casi di cessazioni di rapporto di lavoro di dipendenti in servizio. Commenti
g. TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI - (C.D. WHISTLEBLOWER)
Con Delibera n. 469 del 9 giugno 2021, l'ANAC ha adottato le nuove Linee Guida in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza in ragione di un rapporto di lavoro, ai sensi dell’art. 54-bis, del d.lgs. 165/2001 (c.d. Whistleblowing). Il citato art. 54-bis del d.lgs. 165/2001 è stato modificato dalla L. 179/2017, per cui si è reso necessario un aggiornamento delle previgenti Linee Guida dell'Autorità, risalenti al 2015. I principi cardine al fine di accordare le tutele previste dall'art. 54-bis sono: 1.il segnalante deve rivestire la qualifica di “dipendente pubblico” o equiparato; 2.la segnalazione deve essere inoltrata ad almeno uno dei quattro destinatari indicati al comma 1; 3.la segnalazione deve avere ad oggetto “condotte illecite”; 4.la segnalazione deve essere effettuata “nell’interesse all’integrità della pubblica amministrazione”; 5.il dipendente deve essere venuto a conoscenza di tali condotte illecite “in ragione del proprio rapporto di lavoro”. Pertanto, le maggiori novità introdotte dalle nuove linee guida, che, come detto, superano e sostituiscono le precedenti si possono individuare in: 1) L’ampliamento dell'ambito soggettivo di applicazione della norma, individuando espressamente i seguenti destinatari: ? i dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2 del d.lgs. n. 165 del 2001 ivi compreso il dipendente di cui all’art. 3; ? i dipendenti degli Enti Pubblici Economici; ? i dipendenti di enti diritto privato sottoposti a controllo pubblico ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile; ? i lavoratori e collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell'amministrazione pubblica. 2) Il destinatario della segnalazione, la legge prevede che il segnalante possa indirizzarla al RPCT dell'amministrazione in cui si è svolto l'illecito, all'ANAC, all'Autorità giudiziaria ordinaria o contabile. L’unico soggetto che può ricevere le segnalazioni di whistleblowing, con le connesse garanzie di protezione del segnalante, è il RPCT. Nel caso di segnalazioni destinate unicamente al superiore gerarchico, il segnalante non sarà tutelato ai sensi dell’art. 54-bis. 3) l’oggetto della segnalazione, le condotte illecite cui fa riferimento la norma, ricomprendono un'ampia serie di fatti: illeciti penali, civili, amministrativi, irregolarità gestionali ed organizzative che sono sintomatici di fenomeni di maladministration. 4) L'obiettivo della segnalazione deve essere quello di salvaguardare l'integrità della pubblica amministrazione. Ciò significa che può essere segnalata qualsiasi condotta illecita (nel senso descritto al punto precedente) che mini la credibilità, l'autorevolezza e il buon andamento dell'azione amministrativa. 5) Le condotte illecite segnalate devono essere state apprese dal whistleblower in ragione del proprio rapporto di lavoro e cioè in virtù dell'ufficio rivestito o durante lo svolgimento delle proprie mansioni lavorative, anche in maniera casuale. 6) La tutela da eventuali misure ritorsive o discriminatorie eventualmente adottate dall’ente a causa della segnalazione effettuata ossia da quelle misure ritorsive configurabili non solo ove l’amministrazione abbia adottato atti o provvedimenti, ma anche quando questa ponga in essere comportamenti od omissioni nei confronti del segnalante, volti a limitare e/o comprimere l’esercizio delle funzioni proprie del lavoratore in modo tale da disvelare un intento vessatorio o comunque da peggiorare la situazione lavorativa. Le comunicazioni di misure ritorsive possono essere trasmesse all'ANAC da parte del soggetto interessato e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell’amministrazione/ente di appartenenza del segnalante, fornendo elementi oggettivi dai quali sia possibile dedurre la consequenzialità tra segnalazione effettuata e lamentata ritorsione. Eccone alcune, con riguardo al segnalante dipendente:
7) Esclusione della responsabilità nel caso in cui il whistleblower violi, per giusta causa, segreto d'ufficio, aziendale, professionale, scientifico o industriale, oppure violi l'obbligo di fedeltà. Al fine di garantire la tutela della riservatezza dell’identità del segnalante e stimolare l’invio di segnalazioni di illeciti l’AdSP adotta già dal 2019, un sistema interamente web based, utilizzabile da qualsiasi device, anche mobile, per la gestione delle segnalazioni il quale soddisfa tutte le prescrizioni previste nelle Linee Guida dell’ANAC. Al software si può accedere attraverso il link “Segnalazione illecito – Whistleblowing” pubblicato nella sezione “Amministrazione Trasparente”, sottosezione “Altri Contenuti/Prevenzione della Corruzione” oppure direttamente dalla home page del sito istituzionale nella sezione Piattaforme. Commenti
h. GLI INCARICHI EXTRAISTITUZIONALI
L’art. 53 del d.lgs. 165/2001, modificato dalla legge 190/2012, disciplina lo svolgimento di incarichi e prestazioni non compresi nei doveri d’ufficio da parte dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, co. 2. In via generale i dipendenti pubblici con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato non possono intrattenere altri rapporti di lavoro dipendente o autonomo o svolgere attività che presentano i caratteri dell’abitualità e professionalità o esercitare attività imprenditoriali, secondo quanto stabilito agli articoli 60 e seguenti del d.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, Testo Unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato. Allo stesso modo l’AdSP non può conferire incarichi a dipendenti di altre amministrazioni previa ricevimento dell’autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza. Il conferimento dei predetti incarichi senza la previa autorizzazione comporta: 1.Nullità del provvedimento di incarico; 2.Provvedimento disciplinare nei confronti del funzionario conferente l’incarico e del dipendente che non ha richiesto l’autorizzazione; 3.Versamento del compenso previsto come corrispettivo dell'incarico, da parte del dipendente o dell’amministrazione che conferisce l’incarico, all’amministrazione di appartenenza ed è destinato ad incrementare il fondo per la produttività dei dipendenti. Nel 2023 si prevede di approfondire la materia e realizzare un apposito regolamento interno. Commenti
i. MONITORAGGIO DEI TEMPI PROCEDIMENTALI
L’obiettivo perseguito attraverso la misura “Monitoraggio dei tempi procedimentali” è quello di consentire l’attuazione di due diversi adempimenti tra loro strettamente connessi: da un lato l’aggiornamento annuale dei procedimenti amministrativi ai sensi dell’art. 35 del d.lgs. n. 33/2013 e dall’altro la realizzazione della misura generale del monitoraggio dei tempi procedimentali, che presuppone logicamente una mappatura attuale dei procedimenti. ? A tale scopo è stato chiesto a tutti gli uffici, quali attività propedeutica al monitoraggio dei tempi procedimentali, di aggiornare le tabelle “tipologie di procedimento” di cui all’art. 35 c.1 del d.lgs. 33/2013 redatte nel 2020. L’attività è stata effettuata con il supporto dell’Ufficio Trasparenza, il quale ha fornito il modello di tabella (aggiornato rispetto a quello del 2023) e le indicazioni sugli elementi in essa da riempire, organizzando delle riunioni ad hoc. Nel 2023 verrà richiesto a Dirigenti e Capo Ufficio di aggiungere alle tabelle così compilate le informazioni riguardanti il n. di procedimenti adottati entro i termini, il n. di procedimenti adottati oltre i termini e le cause del ritardo per quest’ultimi. Il RPCT provvederà successivamente ad analizzare le schede ricevute e a relazionare quanto emerso nella relazione annuale prevista all'art. 1, comma 14, della legge 90/2012 e ad elaborare eventualmente delle misure per ridurre i gap temporali da inserire nel prossimo PTPCT. Commenti
j. CODICE DI COMPORTAMENTO PER I DIPENDENTI
Il Codice di Comportamento dell’AdSPMSO è stato recentemente aggiornato con Decreto Presidenziale n. 09/21 del 26.01.2021, al fine di recepire le Linee Guida emanate dall’ANAC con delibera n. 177 del 19 febbraio 2020 introducendo importanti novità, in conformità anche a quanto previsto dal CCNL dei porti, quali: gli adempimenti del personale con attività ispettive, le responsabilità conseguenti alla violazione dei doveri del codice e Costituzione dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari. Sul tema poi, nel mese di maggio 2021, tutti i dipendenti dell’AdSP hanno seguito un webinar di formazione tenuto da PromoPA, durante il quale è stato approfondito il Codice dell’Ente appena aggiornato con l’obiettivo di averne una più ampia conoscenza. Si suggerisce di adottare un codice etico anche per gli organi di indirizzo politico a cui gli stessi potranno aderire su base volontaria e che tale codice preveda apposite clausole di risoluzione del mandato di delega in base alla gravità della violazione degli obblighi di condotta ivi previsti. Commenti
2.4.7 MISURE PER LA TRASPARENZA
Ai sensi dell’art. 2 c. 2 del D.Lgs. n. 33/2013 ogni Pubblica Amministrazione deve pubblicare nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale i documenti, le informazioni e i dati riguardanti l'organizzazione e le attività svolte, nel rispetto del principio sul trattamento dei dati personali. Al processo di attuazione degli obblighi di pubblicazione contribuiscono diversi soggetti, ovvero:
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DEFINIZIONE DEI FLUSSI PER LA PUBBLICAZIONE DEI DATI ED INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI
Il sistema organizzativo volto ad assicurare la trasparenza dell’AdSPMSOr si basa, così come previsto dalla normativa, sulla responsabilizzazione di ogni singolo ufficio. Al RPCT è assegnato un ruolo di regia, di coordinamento e di monitoraggio sull’effettiva pubblicazione, senza mai sostituirsi agli uffici nell’elaborazione, trasmissione e pubblicazione dei dati. Svolge stabilmente un’attività di controllo, assicurando, ai sensi dell’art. 43, c. 1 d.lgs. n. 33/2013, la completezza, la chiarezza e l’aggiornamento delle informazioni pubblicate. Come già accennato nel Piano 2020 - 2022, l’AdSPMSO ha acquistato un nuovo software per la gestione degli obblighi di pubblicazione a cui ciascun Ufficio/Responsabile potrà accedere per inserire e pubblicare solo i dati di propria competenza, nel rispetto delle indicazioni dell’ANAC e della normativa in materia di protezione dei dati personali. Così come previsto dall’art. 10 del d.lgs. n. 33/2013 e modificato dal d.lgs. n. 97/2016, si è provveduto a rappresentare nella tabella allegata “Obblighi di pubblicazione” i flussi per la pubblicazione dei dati. Più specificamente nella summenzionata tabella, per ciascun obbligo di pubblicazione: -sono stati identificati i “Responsabili dell’inserimento dei dati”, ovvero coloro che si occuperanno di elaborare e/o inserire nel software applicativo i dati da pubblicare in Amministrazione Trasparente; -sono stati identificati i “Responsabili della Pubblicazione dei dati”, ovvero coloro che sono gli effettivi responsabili dell’avvenuta pubblicazione dei dati, -sono stati definiti i termini di scadenza per la pubblicazione dei dati e i termini di scadenza per l’aggiornamento dei dati (quando diverso ai termini per la prima pubblicazione) -sono stati definite le tempistiche delle attività di monitoraggio; -sono stati indicati i casi in cui non è possibile pubblicare i dati previsti dalla normativa in quanto non pertinenti rispetto alle caratteristiche organizzative o funzionali dell’Amministrazione. Rispetto alla tabella allegata al PIAO 2022-2024 sono state apportate modifiche solo alla sezione “Bandi di gara e contratti” in coerenza all’Allegato n. 9 del PNA 2022 e ad alcuni soggetti indicati quali Responsabili dell’inserimento o Responsabili della pubblicazione a seguito di modifiche organizzative all’interno di alcuni Uffici. Inoltre nel 2022 al fine di snellire le pubblicazioni che a cui sarebbero sottoposte le procedure di gara svolte sulla piattaforma e-procurement (i cui dati sono pubblicati e accessibili a tutti) nella sezione “Bandi di gara e contratti-Atti relativi alle procedure di aggiudicazione”è stato inserito un link alla piattaforma e-procurement al fine di adempiere agli obblighi di pubblicazione previste dalla normativa sulla trasparenza pubblicando tutto sulla piattaforma e-procurement. Inoltre nel 2022 è stato inserito nella sezione “Bandi di gara e contratti-Atti relativi alle procedure di aggiudicazione” un link alla piattaforma e-procurement affinché si possa adempiere agli obblighi di pubblicazione pubblicando tutto in una solo piattaforma ovvero quella dell’e-procurement. Commenti
SISTEMA DI MONITORAGGIO SUGLI ADEMPIMENTI OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE
Il RPCT, ai sensi dell’art. 43 del decreto 33/2013, svolge l'attività di controllo sull'adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonché segnalando all'organo di indirizzo politico, i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione. Per il 2023, come gli anni passati, si prevede di effettuare una verifica a campione ogni semestre a cura del RPCT e dell’assistente al RPCT. Commenti
ACCESSO CIVICO
Il nuovo concetto di “accesso civico generalizzato”, introdotto dal d.lgs. 97/2016, in aggiunta alle altre due tipologie di accesso (documentale e civico c.d. “semplice”), ha reso necessario predisporre un Regolamento interno (Allegato n.3) e pubblicato nella sezione Amministrazione Trasparente – Altri Contenuti – Accesso Civico - per consentire agli interessati l’esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi ai sensi della L. 241/1990 e del diritto di Accesso Civico “semplice” e Accesso Civico “generalizzato” e di fornire un quadro organico e coordinato ed evitare comportamenti disomogenei da parte degli uffici. I Dirigenti, i Responsabili unici del Procedimento controllano e assicurano la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto stabilito per legge e nel Regolamento dell’Ente. L’Ente ha provveduto ad istituire uno staff specifico composto da un Responsabile dell’iter istruttorio della richiesta di accesso al fine di ottimizzare la procedura. Nell’anno di riferimento del presente documento il regolamento è stato aggiornato. L'attività è consistita con una prima fase in cui sono state analizzate le Linee Guida emanate dall’ANAC e tutta la normativa vigente in materia. Dall’analisi è emerso che il vecchio Regolamento sull’accesso civico assolve in pieno i dettami di leggi ma ai fini di una migliore applicazione della procedura sono stati previsti alcuni aggiornamenti anche in considerazione dell’istituzione da luglio 2020 della nomina di personale ad hoc denominati “Responsabili dell’istruttoria” per gestione della richiesta. Successivamente all’analisi normativa il sottoscritto ha svolto 2 incontri con i Responsabili dell’istruttoria al fine di definire al meglio le seguenti criticità: - L’invio corretto della richiesta su modulistica specifica; - Lo smistamento della richiesta; - La corretta applicazione del principio di coerenza degli orientamenti interpretativi dell’Ente; - Il rispetto dei limiti e delle esclusioni previsti dalla normativa; Le sostanziali modifiche apportate sono state: ? Modalità di gestione della richiesta in entrata; ? Svolgimento dell’attività di istruttoria di accesso a fronte del O.d.S. 33 del 17.07.2020; ? Redazione di nuova modulistica ai fini della richiesta di accesso; Inoltre, al fine del monitoraggio degli accessi documentali è istituito il Registro in cui sono descritte le richieste pervenute è aggiornato ogni fine anno pubblicato nella sezione specifica di riferimento. Amministrazione Trasparente – Altri Contenuti – Accesso Civico -. In seguito al percorso di digitalizzazione che si è concluso con l’istituzione dello Sportello Unico Amministrativo (SUA) da gennaio 2023 tale implementazione permetterà una gestione informatizzata di tutti i procedimenti di accesso civico semplice e generalizzato garantendo, da un lato, la tracciabilità informatica dell’intera fase procedimentale, dall’altro, un coinvolgimento di tutti i soggetti attori, del RPCT alle U.O. competenti. Inoltre, attraverso il nuovo sistema informatico è possibile formare e tenere aggiornato il registro degli accessi che deve essere pubblicato semestralmente nell’apposita sezione di Amministrazione trasparente. Commenti |